La ricetta di oggi è relativa ad un mio cavallo di battaglia, un dolce che tutte le volte che è stato preparato mi ha dato molte soddisfazioni tra cui, non trascurabile, quella di poter eseguire la preparazione al Gambero Rosso Channel alla trasmissione 'Questo l'ho fatto io'e di ricevere il diploma con un bel '9+' come voto!
Questa crostata l'ho preparata per la prima volta qualche anno fa quando ancora non avevo un blog culinario, ma è stata resa nota a molti lettori mediatici grazie al blog della mia amica Sara a cui avevo fatto dono natalizio della ricetta e che ha pensato bene di inserirla fra le ricette dei suoi lettori. Chi vuole la trova qui.
Personalmente lo ritengo uno dei miei dolci preferiti, dove l'acidità della mela verde Granny Smith ben si sposa con il profumo e la freschezza della scorza di lime, il tutto avvolto in un fragrante e friabilissimo scrigno di pasta frolla alla cannella. La 'ciliegina', se così si può definire, è data da una salsa inglese profumata la Calvados, magari tiepida.
Veniamo dunque alla ricetta.
Ingredineti
Per la pasta frolla alla cannella
500 gr di farina '00'
100 gr di tuorli d'uovo
250 gr di burro morbido
200 gr di zucchero
6 gr di cannella in polvere
q.b. sale
Per la farcia alle mele
1 kg di mele Granny Smith
200 gr di zucchero di canna
2 lime (la scorza)
Per la sala inglese al Calvados
500 gr di latte
8 tuorli d'uovo
200 gr di zucchero
2 bicchierini di Calvados
Modalità di preparazione
Preparare la frolla. Sul fondo di una ciotola porre i tuorli e 'romperli' con la frusta, aggiungere lo zucchero, il sale, la scorza di lime, metà della farina precedentemente setacciata con la cannella, il burro e la rimanente farina. Impastare fino ad ottenere un composto omogeneo, avvolgerlo nella pellicola alimentare e farlo riposare in frigo almeno un paio d'ore.
Preparare la farcia. Sbucciare le mele, tagliarle a cubetti di medie dimensioni e cospargerle con lo zucchero ed il lime. Rimestare.
Imburrare e rivestire con carta da forno uno stampo da crostata di 28 cm, foderarlo con la frolla alla cannella. Con una forchetta bucherellare il fondo e cospargerlo di pane grattugiato.
Riempire lo stampo con la farcia alle mele. Ricoprire con un foglio sottile di pasta frolla e spennellare la superficie con un uovo leggermente sbattuto.
Cuocere in forno a 180° per circa 45 minuti.
Nel frattempo preparare la salsa inglese. Sbattere bene i tuorli con lo zucchero fino a farli diventare bianchi e spumosi. Far bollire il latte e versarlo a filo sul composto di tuorli e zucchero, mescolando sempre con la frusta. Cuocere a fuoco basso mescolando sempre fino a che la salsa non raggiungerà la temperatura di 82°, o fino a quando non velerà il cucchiaio (cottura alla nappa!). Filtrare ed unire il Calvados, quindi far raffreddare.
martedì 22 novembre 2011
venerdì 18 novembre 2011
Plumcake bianco e nero Santin style
La ricetta che propongo oggi è semplice, semplicissima ma di sicuro effetto, soprattutto per i bambini e per un the tra amici: il plumcake bianco e nero, ovvero variegato al cacao, fatto secondo la ricetta del maestro Maurizio Santin durante la rubrica 'Dolci di casa' in onda tutti i giorni su Gambero Rosso Channel canale 416 di Sky.
Non c'è molto da dire su questo dolce molto semplice da fare, se non che il dolce e morbido interno, avvolto dalla crosticina esterna, rendono il tutto molto goloso. Per i più buongustai consiglio di accompagnarlo con una crema morbida, magari a base di mascarpone (è vero, è molto calorica ma buonaaa!!!!!).
L'ho preparato due giorni fa e l'ho distribuito ieri ai miei colleghi, ho dovuto metterne da parte un pezzetto per me sennò neanche sarei riuscito ad assaggiarlo!
Di seguito la ricetta:
Ingredienti
400 gr di farina '00'
300 gr di zucchero a velo
250 gr di burro pomata (burro morbido lavorato fino a farlo diventare una crema)
175 gr di latte fresco
100 gr di fecola di patate
35 gr di cacao amaro
25 gr di zucchero invertito (o miele)
5 uova intere
10 gr di lievito chimico
Modalità di preparazione
Con una frusta lavorare il burro pomata con lo zucchero fino ad ottenere un composto omogeneo. Aggiungere le uova una alla volta aggiungendo il successivo sempre dopo che il precedente sia perfettamente amalgamato. Sempre mescolando, aggiungere il latte e lo zucchero invertito.
Aggiungere la farina, la fecola ed il lievito setacciati mescolando sempre il tutto con la frusta.
Dividere il composto in due parti uguali ed aggiungere ad una di esse il cacao setacciato. Versare i composti in due sacche da pasticceria.
In uno stampo da plumcake imburrato ed infarinato deporre delle 'strisce' di composto alternando quelle 'bianche' a quelle 'nere' a strati fino ad esaurimento ingredienti.
Cuocere in forno preriscaldato a 200° per 15 minuti poi abbassare la temperatura a 180° e cuocere per altri 30 minuti o comunque fino a quando uno stecchino infilato nel centro del plumcake non ne esca completamente asciutto.
Far raffreddare completamente, sformare e servire a fette spolverando di zucchero a velo.
Non c'è molto da dire su questo dolce molto semplice da fare, se non che il dolce e morbido interno, avvolto dalla crosticina esterna, rendono il tutto molto goloso. Per i più buongustai consiglio di accompagnarlo con una crema morbida, magari a base di mascarpone (è vero, è molto calorica ma buonaaa!!!!!).
L'ho preparato due giorni fa e l'ho distribuito ieri ai miei colleghi, ho dovuto metterne da parte un pezzetto per me sennò neanche sarei riuscito ad assaggiarlo!
Di seguito la ricetta:
Ingredienti
400 gr di farina '00'
300 gr di zucchero a velo
250 gr di burro pomata (burro morbido lavorato fino a farlo diventare una crema)
175 gr di latte fresco
100 gr di fecola di patate
35 gr di cacao amaro
25 gr di zucchero invertito (o miele)
5 uova intere
10 gr di lievito chimico
Modalità di preparazione
Con una frusta lavorare il burro pomata con lo zucchero fino ad ottenere un composto omogeneo. Aggiungere le uova una alla volta aggiungendo il successivo sempre dopo che il precedente sia perfettamente amalgamato. Sempre mescolando, aggiungere il latte e lo zucchero invertito.
Aggiungere la farina, la fecola ed il lievito setacciati mescolando sempre il tutto con la frusta.
Dividere il composto in due parti uguali ed aggiungere ad una di esse il cacao setacciato. Versare i composti in due sacche da pasticceria.
In uno stampo da plumcake imburrato ed infarinato deporre delle 'strisce' di composto alternando quelle 'bianche' a quelle 'nere' a strati fino ad esaurimento ingredienti.
Cuocere in forno preriscaldato a 200° per 15 minuti poi abbassare la temperatura a 180° e cuocere per altri 30 minuti o comunque fino a quando uno stecchino infilato nel centro del plumcake non ne esca completamente asciutto.
Far raffreddare completamente, sformare e servire a fette spolverando di zucchero a velo.
mercoledì 16 novembre 2011
Pollo in salsa speziata all'indiana
Da diversi anni è riposto nella mia libreria di casa un testo di ricette indiane, molto poco utilizzato. Qualche giorno fa, probabilmente influenzato dall'ultima puntata dello show culinario 'Masterchef Italia' in onda ogni mercoledì sera su Cielo ed in replica su SkyUno, sono stato preso da un irrefrenabile desiderio di cucinare un piatto indiano.
Sfogliando il libro, ho trovato una ricetta che mi ha ispirato: è un pollo in umido, cotto al forno dopo una lunga marinatura, il cui sapore speziato è dato da una salsa a base di pomodoro con diversi aromi come zenzero, peperoncino chilli (indiano extra forte!), garam masala (mix di spezie un po' il simbolo dei condimenti indiani insieme al curry), soia, succo di limone e lime.
Il risultato è una carne molto tenera e succulenta, dove non è contemplato il sale: il sapore lo danno unicamente le spezie, proprio come la filosofia culinaria indiana impone!
E' stato un discreto successo, che credo mi stimolerà a preparare in futuro altre ricette dedicate all'India.
Veniamo dunque alla ricetta.
Ingredienti
8 cosce di pollo senza pelle
250 gr di pelati scolati
6 cucchiaini di concentrato di pomodoro
6 cucchiaini di salsa chilli (oppure 1 cucchiaino di peperoncino chilli in polvere)
2 cucchiaini di zucchero
3 cucchiaini di garam masala
6 cucchiaini di salsa di soia
5 cm di zenzero fresco grattugiato
2 spicchi di aglio schiacciati
il succo di 1 lime e di 1 limone
Modalità di preparazione
Incidere le cosce di pollo con un coltello ed allinearle in una pirofila rettangolare.
Frullare insieme pelati, concentrato di pomodoro, salsa chilli o chilli in polvere, zucchero, garam masala, salsa di soia, zenzero, aglio, il succo di limone e di lime fino ad ottenere un impasto omogeneo. Versarlo sul pollo ed avvoltolarlo affinchè si impregni uniformemente. Coprire e lasciar marinare per 2-3 ore almeno affinchè si insaporisca.
Preriscaldare il forno a 190°C. Cuocere il pollo nella sua salsa, scoperto, per 45-50 minuti finchè è tenero e perfettamente cotto, badando a bagnarlo 2-3 volte durante la cottura con la sua marinatura. Servirlo caldo, guarnito con fettine di lime e di limone.
Sfogliando il libro, ho trovato una ricetta che mi ha ispirato: è un pollo in umido, cotto al forno dopo una lunga marinatura, il cui sapore speziato è dato da una salsa a base di pomodoro con diversi aromi come zenzero, peperoncino chilli (indiano extra forte!), garam masala (mix di spezie un po' il simbolo dei condimenti indiani insieme al curry), soia, succo di limone e lime.
Il risultato è una carne molto tenera e succulenta, dove non è contemplato il sale: il sapore lo danno unicamente le spezie, proprio come la filosofia culinaria indiana impone!
E' stato un discreto successo, che credo mi stimolerà a preparare in futuro altre ricette dedicate all'India.
Veniamo dunque alla ricetta.
Ingredienti
8 cosce di pollo senza pelle
250 gr di pelati scolati
6 cucchiaini di concentrato di pomodoro
6 cucchiaini di salsa chilli (oppure 1 cucchiaino di peperoncino chilli in polvere)
2 cucchiaini di zucchero
3 cucchiaini di garam masala
6 cucchiaini di salsa di soia
5 cm di zenzero fresco grattugiato
2 spicchi di aglio schiacciati
il succo di 1 lime e di 1 limone
Modalità di preparazione
Incidere le cosce di pollo con un coltello ed allinearle in una pirofila rettangolare.
Frullare insieme pelati, concentrato di pomodoro, salsa chilli o chilli in polvere, zucchero, garam masala, salsa di soia, zenzero, aglio, il succo di limone e di lime fino ad ottenere un impasto omogeneo. Versarlo sul pollo ed avvoltolarlo affinchè si impregni uniformemente. Coprire e lasciar marinare per 2-3 ore almeno affinchè si insaporisca.
Preriscaldare il forno a 190°C. Cuocere il pollo nella sua salsa, scoperto, per 45-50 minuti finchè è tenero e perfettamente cotto, badando a bagnarlo 2-3 volte durante la cottura con la sua marinatura. Servirlo caldo, guarnito con fettine di lime e di limone.
martedì 15 novembre 2011
Tortelli di zucca alla ferrarese
In questo post desidero tanto presentare un grande classico della cucina italiana, che è insito nelle mie radici: i tortelli di zucca secondo la ricetta ferrarese.
Li ho mangiati spesso e volentieri durante la mia infanzia ed adolescenza, preparati dalla mia allora 'tata': in inverno sono una valòidissima alternativa al classico tortellino.
La caratteristica principale di questo piatto è quella di unire il dolce (la zucca) al salato. Quello che più mi piace è il perfetto equilibrio di sapori, contrariamente a quanto succede in altre parti della penisola dove il dolce è fortemente accentuato dalla presenza dell'amaretto e della mostarda (vedi tortelli di zucca mantovani).
Visto il periodo dell'anno, e trovandomi molto ispirato verso la pasta fresca ripiena, ho pensato bene di farmeli da me. Il risultato, dopo un inizio difficile dovuto ad una farcia piuttosto umida che andava ad inumidire l'impasto, è stato alla fine molto soddisfacente, come testimoniato sia dal sottoscritto sia da alcuni amici amanti di questo ortaggio di stagione.
Veniamo dunque alla ricetta:
Ingredienti per 4/5 persone
400 gr di farina '00'
4 uova
1,5 kg di zucca
100 gr di parmigiano grattugiato
pangrattato
sale
pepe
noce moscata
q.b. burro
Modalità di preparazione
Privare la zucca dei semi interni ma non della buccia, tagliarla a pezzi e cuocerla in forno preriscaldato a 180° per un'ora abbondante.
Nel frattempo preparare l'impasto per la sfoglia con le uova e la farina, quindi farlo riposare una mezzora avvolto nella pellicola alimentare.
Portata a cottura la zucca, farla raffreddare, privarla della buccia e passarla allo schiacciapatate raccogliendo la polpa in una terrina. Unire a questa il parmigiano, il sale, il pepe, la noce moscata ed il pangrattato per una quantità sufficiente a rendere il composto morbido ma asciutto.
Con l'aiuto di un mattarello e di un po' di farina (o dell'apposita macchinetta) stendere la sfoglia piuttosto sottile, ricavare dei cerchi con il coppapasta e sistemare al centro di ognuno di essi poca farcia. Chiudere i tortelli ottenuti dando la forma di una mezzaluna aiutandosi con un po' d'acqua per sigillarli (eliminando opportunamente l'aria interna!).
Cuocere i tortelli per pochi minuti in abbondante acqua salata e servirli conditi cpn un po' di burro fuso e parmigiano grattugiato.
Li ho mangiati spesso e volentieri durante la mia infanzia ed adolescenza, preparati dalla mia allora 'tata': in inverno sono una valòidissima alternativa al classico tortellino.
La caratteristica principale di questo piatto è quella di unire il dolce (la zucca) al salato. Quello che più mi piace è il perfetto equilibrio di sapori, contrariamente a quanto succede in altre parti della penisola dove il dolce è fortemente accentuato dalla presenza dell'amaretto e della mostarda (vedi tortelli di zucca mantovani).
Visto il periodo dell'anno, e trovandomi molto ispirato verso la pasta fresca ripiena, ho pensato bene di farmeli da me. Il risultato, dopo un inizio difficile dovuto ad una farcia piuttosto umida che andava ad inumidire l'impasto, è stato alla fine molto soddisfacente, come testimoniato sia dal sottoscritto sia da alcuni amici amanti di questo ortaggio di stagione.
Veniamo dunque alla ricetta:
Ingredienti per 4/5 persone
400 gr di farina '00'
4 uova
1,5 kg di zucca
100 gr di parmigiano grattugiato
pangrattato
sale
pepe
noce moscata
q.b. burro
Modalità di preparazione
Privare la zucca dei semi interni ma non della buccia, tagliarla a pezzi e cuocerla in forno preriscaldato a 180° per un'ora abbondante.
Nel frattempo preparare l'impasto per la sfoglia con le uova e la farina, quindi farlo riposare una mezzora avvolto nella pellicola alimentare.
Portata a cottura la zucca, farla raffreddare, privarla della buccia e passarla allo schiacciapatate raccogliendo la polpa in una terrina. Unire a questa il parmigiano, il sale, il pepe, la noce moscata ed il pangrattato per una quantità sufficiente a rendere il composto morbido ma asciutto.
Con l'aiuto di un mattarello e di un po' di farina (o dell'apposita macchinetta) stendere la sfoglia piuttosto sottile, ricavare dei cerchi con il coppapasta e sistemare al centro di ognuno di essi poca farcia. Chiudere i tortelli ottenuti dando la forma di una mezzaluna aiutandosi con un po' d'acqua per sigillarli (eliminando opportunamente l'aria interna!).
Cuocere i tortelli per pochi minuti in abbondante acqua salata e servirli conditi cpn un po' di burro fuso e parmigiano grattugiato.
Torta della nonna
Oggi voglio proprio dedicare un post ad un dolce molto buono e molto casalingo, e soprattutto legato alla mia città di adozione, Roma: è la torta della nonna, questa fantastica crostata farcita all'interno con crema pasticcera e pinoli!
E' un dolce che nella sua essenza può essere definito come il massimo dell'espressione del binomio bontà-semplicità. Durante la mia adolescenza è stato spesso l'oggetto dei miei desideri golosi, ed era una festa ogni volta mia mamma lo portava a casa da un a graziosa pasticceria del mio allora quartiere di residenza!
Credo che esistano diverse ricette (ognuna con le sue sfumature) per questa torta, dato che spesso e volentieri ognuno ha la sua ricetta della frolla e/o della crema pasticcera: a questo proposito, dovendo acquisirne una che fosse a suo modo una garanzia, ho optato per quella del grande pasticcere nonchè mio maestro Maurizio Santin, il quale ha eseguito la preparazione del dolce nel corso della trasmissione 'Dolci di casa' in onda ogni giorno su Gambero Rosso Channel.
Inutile dire che, sia per il sottoscritto che per le sue cavie, il collaudo è stato positivo!
Ma veniamo alla ricetta.
Ingredienti
per la pasta frolla
500 gr di farina '00'
285 gr di burro morbido
140 gr di zucchero a velo
50 gr di farina di mandorle
2 uova intere
1/2 bacca di vaniglia
1/2 cucchiaino di sale Maldon
per la crema pasticcera
1/2 litro di latte
130 gr di zucchero semolato
40 gr di farina '00'
100 gr di tuorlo d'uovo
1 stecca di vaniglia
80 gr di pinoli
q.b. zucchero a velo
Modalità di preparazione
Preparare la frolla. Rompere le uova sul fondo di una ciotola facendo rompere i tuorli, aggiungere lo zucchero, il sale, la farina di mandorle, i semi prelevati dalla bacca di vaniglia,.metà della farina '00', il burro ed infine la rimanente metà della farina. Impastare bene con le mani fino ad ottenere un composto omogeneo. Avvolgere l'impasto nella pellicola alimentare e farlo riposare in frigo per almeno un paio d'ore.
Per la crema pasticcera, prelevare i semi dal baccello di vaniglia, mette quest'ultimo nel latte e portarlo ad ebollizione. Con una frusta lavorare i tuorli con la vaniglia e lo zucchero, aggiungere la farina setacciata e continuare a lavorare il composto. Sempre mescolando, versare a filo il latte bollito e filtrato e riportare il composto sul fuoco. La crema sarà pronta 2 o 3 minuti dopo l'inizio dell'ebollizione. Coprire con la pellicola e far raffreddare.
Tostare leggermente i pinoli in una padella.
Stendere metà della frolla e rivestire con questa uno stampo da crostata, bucherellarla con una forchetta, quindi aggiungere uno strato di crema pasticcera. Aggiungere metà dei pinoli e ricoprire con la rimanente crema. Stendere la rimanente frolla e ricoprire la crostata, quindi decorare la superficie con la rimanente metà dei pinoli.
Cuocere in forno preriscaldato a 180° per circa 45 minuti o comunque fino a colorazione. Far raffreddare completamente e servire spolverando con dello zucchero a velo.
E' un dolce che nella sua essenza può essere definito come il massimo dell'espressione del binomio bontà-semplicità. Durante la mia adolescenza è stato spesso l'oggetto dei miei desideri golosi, ed era una festa ogni volta mia mamma lo portava a casa da un a graziosa pasticceria del mio allora quartiere di residenza!
Credo che esistano diverse ricette (ognuna con le sue sfumature) per questa torta, dato che spesso e volentieri ognuno ha la sua ricetta della frolla e/o della crema pasticcera: a questo proposito, dovendo acquisirne una che fosse a suo modo una garanzia, ho optato per quella del grande pasticcere nonchè mio maestro Maurizio Santin, il quale ha eseguito la preparazione del dolce nel corso della trasmissione 'Dolci di casa' in onda ogni giorno su Gambero Rosso Channel.
Inutile dire che, sia per il sottoscritto che per le sue cavie, il collaudo è stato positivo!
Ma veniamo alla ricetta.
Ingredienti
per la pasta frolla
500 gr di farina '00'
285 gr di burro morbido
140 gr di zucchero a velo
50 gr di farina di mandorle
2 uova intere
1/2 bacca di vaniglia
1/2 cucchiaino di sale Maldon
per la crema pasticcera
1/2 litro di latte
130 gr di zucchero semolato
40 gr di farina '00'
100 gr di tuorlo d'uovo
1 stecca di vaniglia
80 gr di pinoli
q.b. zucchero a velo
Modalità di preparazione
Preparare la frolla. Rompere le uova sul fondo di una ciotola facendo rompere i tuorli, aggiungere lo zucchero, il sale, la farina di mandorle, i semi prelevati dalla bacca di vaniglia,.metà della farina '00', il burro ed infine la rimanente metà della farina. Impastare bene con le mani fino ad ottenere un composto omogeneo. Avvolgere l'impasto nella pellicola alimentare e farlo riposare in frigo per almeno un paio d'ore.
Per la crema pasticcera, prelevare i semi dal baccello di vaniglia, mette quest'ultimo nel latte e portarlo ad ebollizione. Con una frusta lavorare i tuorli con la vaniglia e lo zucchero, aggiungere la farina setacciata e continuare a lavorare il composto. Sempre mescolando, versare a filo il latte bollito e filtrato e riportare il composto sul fuoco. La crema sarà pronta 2 o 3 minuti dopo l'inizio dell'ebollizione. Coprire con la pellicola e far raffreddare.
Tostare leggermente i pinoli in una padella.
Stendere metà della frolla e rivestire con questa uno stampo da crostata, bucherellarla con una forchetta, quindi aggiungere uno strato di crema pasticcera. Aggiungere metà dei pinoli e ricoprire con la rimanente crema. Stendere la rimanente frolla e ricoprire la crostata, quindi decorare la superficie con la rimanente metà dei pinoli.
Cuocere in forno preriscaldato a 180° per circa 45 minuti o comunque fino a colorazione. Far raffreddare completamente e servire spolverando con dello zucchero a velo.
lunedì 14 novembre 2011
Lasagne con porcini e speck
La ricetta del presente post è una ricetta di fine autunno, periodo nel quale si possono trovare gli ultimi porcini dell'anno in vendita.
Nel mio caso purtroppo non sono riuscito a trovare dei porcini freschi (che sarebbero la cosa migliore!), ma per fortuna ho trovato degli ottimi porcini secchi (provenienza Calabria, non Macedonia come quelli economici!) che una volta ravvivati nell'acqua sono risultati notevoli, inoltre con l'acqua ho messo in pratica un trucchetto che poi spiegherò. Come abbinamento ho scelto lo speck, il cui sapore deciso ben si accompagna ai funghi, del resto la cosa è testata!
Non credo ci sia altro da dire su questa ricetta, se non che è di sicuro effetto!
Ingredienti
250 gr di sfoglia per lasagne
100 gr di funghi porcini secchi oppure 600 gr di porcini freschi
150 gr di speck tagliato a fette sottili
prezzemolo
ricotta salata
parmigiano grattugiato
1 noce di burro
sale
pepe
olio extravergine d'oliva
Per la besciamella
400 gr di latte fresco (1/2 litro se si utilizzano i porcini freschi)
35 gr di burro
35 gr di farina '00'
100 gr di acqua dei porcini ridotta e filtrata (se si utilizzano porcini secchi)
sale
pepe
noce moscata
Modalità di preparazione
Se si utilizzano i funghi secchi metterli a bagno in acqua fredda fino a farli ammorbidire, quindi strizzarli e farli rosolare in padella con la noce di burro, salare, pepare e far raffreddare. Far ridurre sul fuoco l'acqua dei funghi fino alla metà del proprio volume iniziale, quindi filtrarla.
Per i porcini freschi mondarli privandoli della parte terrosa, tagliarli a pezzetti e farli rosolare in padella con la noce di burro, quindi salare pepare e far raffreddare.
Preparare la besciamella facendo tostare in un tegame la farina ed il burro, togliere dal fuoco ed aggiungere a filo mescolando con una frusta il latte e l'acqua dei funghi (nel caso dell'utilizzo di porcini secchi). Aggiungere sale, pepe e noce moscata e rimetter il tutto sul fuoco moderato per circa 10 minuti mescolando con una frusta fino a quando questa non 'taglierà' il composto. Coprire con la pellicola alimentare e far raffreddare.
Sbollentare per in minuto e mezzo la sfoglia in acqua bollente salata, quindi freddarla subito.
Comporre la lasagna ponendo sul fondo di una pirofila leggermente imburrata uno strato di pasta, metà dei funghi, prezzemolo tritato, speck, ricotta salata grattugiata (poca), un po' di besciamella ed un filo d'olio. Ripetere l'operazione e ricoprire il tutto con uno strato di pasta, besciamella, parmigiano grattugiato ed un filo d'olio.
Cuocere in forno preriscaldato a 220° per circa 20 minuti, o comunque fino a quando sulla superficie non si sarà formata la consueta 'crosticina'.
Nel mio caso purtroppo non sono riuscito a trovare dei porcini freschi (che sarebbero la cosa migliore!), ma per fortuna ho trovato degli ottimi porcini secchi (provenienza Calabria, non Macedonia come quelli economici!) che una volta ravvivati nell'acqua sono risultati notevoli, inoltre con l'acqua ho messo in pratica un trucchetto che poi spiegherò. Come abbinamento ho scelto lo speck, il cui sapore deciso ben si accompagna ai funghi, del resto la cosa è testata!
Non credo ci sia altro da dire su questa ricetta, se non che è di sicuro effetto!
Ingredienti
250 gr di sfoglia per lasagne
100 gr di funghi porcini secchi oppure 600 gr di porcini freschi
150 gr di speck tagliato a fette sottili
prezzemolo
ricotta salata
parmigiano grattugiato
1 noce di burro
sale
pepe
olio extravergine d'oliva
Per la besciamella
400 gr di latte fresco (1/2 litro se si utilizzano i porcini freschi)
35 gr di burro
35 gr di farina '00'
100 gr di acqua dei porcini ridotta e filtrata (se si utilizzano porcini secchi)
sale
pepe
noce moscata
Modalità di preparazione
Se si utilizzano i funghi secchi metterli a bagno in acqua fredda fino a farli ammorbidire, quindi strizzarli e farli rosolare in padella con la noce di burro, salare, pepare e far raffreddare. Far ridurre sul fuoco l'acqua dei funghi fino alla metà del proprio volume iniziale, quindi filtrarla.
Per i porcini freschi mondarli privandoli della parte terrosa, tagliarli a pezzetti e farli rosolare in padella con la noce di burro, quindi salare pepare e far raffreddare.
Preparare la besciamella facendo tostare in un tegame la farina ed il burro, togliere dal fuoco ed aggiungere a filo mescolando con una frusta il latte e l'acqua dei funghi (nel caso dell'utilizzo di porcini secchi). Aggiungere sale, pepe e noce moscata e rimetter il tutto sul fuoco moderato per circa 10 minuti mescolando con una frusta fino a quando questa non 'taglierà' il composto. Coprire con la pellicola alimentare e far raffreddare.
Sbollentare per in minuto e mezzo la sfoglia in acqua bollente salata, quindi freddarla subito.
Comporre la lasagna ponendo sul fondo di una pirofila leggermente imburrata uno strato di pasta, metà dei funghi, prezzemolo tritato, speck, ricotta salata grattugiata (poca), un po' di besciamella ed un filo d'olio. Ripetere l'operazione e ricoprire il tutto con uno strato di pasta, besciamella, parmigiano grattugiato ed un filo d'olio.
Cuocere in forno preriscaldato a 220° per circa 20 minuti, o comunque fino a quando sulla superficie non si sarà formata la consueta 'crosticina'.
Mousse di cioccolato con mele e crumble al cacao (Santin style)
La ricetta che presento oggi è tratta dal celebre pasticcere (e mio maestro!) Maurizio Santin, e precisamente dalla trasmissione 'Dolcemente' in onda ogni giorno su Gambero Rosso Channel, canale 416 di Sky.
Trovo questo dolce un'invenzione geniale, dove i singoli sapori si combinano in modo perfetto: l'acidità della mela spadellata (possibilmente una Granny Smith) ben si sposa con il sapore forte della mousse al cioccolato (per questa ricetta è stato impiegato un cioccolato fondente 70%) ed infine c'è la nota crunch data dal crumble al cacao.
Rispetto alla ricetta illustrata da Santin ho modificato quella relativa alla frolla al cacao sostituendola con una molto più semplice del crumble, comunque di sicuro effetto.
L'ho portato ad una cena dove ero ospite in quanto espressamente richiestomi di portare il dolce, ed il risultato è stato ampiamente soddisfacente, tanto che ho ripetuto la ricetta per i miei colleghi-cavie, dai quali ho avuto conferma della buona riuscita!
Direi che posso passare tranquillamnte alla ricetta!
Ingredienti
Per la mousse al cioccolato
300 gr di cioccolato fondente al 70%
170 gr di panna fresca
70 gr di zucchero semolato
3 tuorli d'uovo
200 gr di albume d'uovo
2 mele Granny Smith (o renette)
1 noce di burro
q.b. zucchero semolato
Per il crumble al cacao
100 gr di cacao amaro
100 gr di burro morbido
100 gr di farina
100 gr di zucchero a velo
Modalità di preparazione
Preparare il crumble impastando gli ingredienti fino ad ottenere un composto omogeneo, quindi 'sbriciolarlo' su una teglia rivestita con carta da forno e cuocere a 180° per circa 20 minuti. Far raffreddare.
Sbucciare le mele e tagliarle a pezzetti. Far scaldare una padella con una noce di burro, quindi aggiungere le mele e lo zucchero e cuocere a fuoco vivace fino a colorazione. Far raffreddare.
Preparare la mousse facendo fondere a bagnomaria il cioccolato, quindi aggiungere uno per volta i tuorli. Montare, lasciandolo morbido, l'albume con lo zucchero ed unirlo delicatamente con un movimento dal basso verso l'alto al composto di tuorli e cioccolato. Molto probabilmente prima di questa operazione la mousse risulterà sgranata: basterà emulsionare a questa un po' d'albume fino a farla tornare liscia. Aggiungere infine la panna montata (anche questa non troppo!).
Comporre il dolce ponendo sul fondo di un bicchiere trasparente un po' di crumble, quindi le mele ed infine la mousse. Far rassodare in frigo e servire ponendo al momento un altro po' di crumble in superficie.
Trovo questo dolce un'invenzione geniale, dove i singoli sapori si combinano in modo perfetto: l'acidità della mela spadellata (possibilmente una Granny Smith) ben si sposa con il sapore forte della mousse al cioccolato (per questa ricetta è stato impiegato un cioccolato fondente 70%) ed infine c'è la nota crunch data dal crumble al cacao.
Rispetto alla ricetta illustrata da Santin ho modificato quella relativa alla frolla al cacao sostituendola con una molto più semplice del crumble, comunque di sicuro effetto.
L'ho portato ad una cena dove ero ospite in quanto espressamente richiestomi di portare il dolce, ed il risultato è stato ampiamente soddisfacente, tanto che ho ripetuto la ricetta per i miei colleghi-cavie, dai quali ho avuto conferma della buona riuscita!
Direi che posso passare tranquillamnte alla ricetta!
Ingredienti
Per la mousse al cioccolato
300 gr di cioccolato fondente al 70%
170 gr di panna fresca
70 gr di zucchero semolato
3 tuorli d'uovo
200 gr di albume d'uovo
2 mele Granny Smith (o renette)
1 noce di burro
q.b. zucchero semolato
Per il crumble al cacao
100 gr di cacao amaro
100 gr di burro morbido
100 gr di farina
100 gr di zucchero a velo
Modalità di preparazione
Preparare il crumble impastando gli ingredienti fino ad ottenere un composto omogeneo, quindi 'sbriciolarlo' su una teglia rivestita con carta da forno e cuocere a 180° per circa 20 minuti. Far raffreddare.
Sbucciare le mele e tagliarle a pezzetti. Far scaldare una padella con una noce di burro, quindi aggiungere le mele e lo zucchero e cuocere a fuoco vivace fino a colorazione. Far raffreddare.
Preparare la mousse facendo fondere a bagnomaria il cioccolato, quindi aggiungere uno per volta i tuorli. Montare, lasciandolo morbido, l'albume con lo zucchero ed unirlo delicatamente con un movimento dal basso verso l'alto al composto di tuorli e cioccolato. Molto probabilmente prima di questa operazione la mousse risulterà sgranata: basterà emulsionare a questa un po' d'albume fino a farla tornare liscia. Aggiungere infine la panna montata (anche questa non troppo!).
Comporre il dolce ponendo sul fondo di un bicchiere trasparente un po' di crumble, quindi le mele ed infine la mousse. Far rassodare in frigo e servire ponendo al momento un altro po' di crumble in superficie.
lunedì 7 novembre 2011
Stoccafisso accomodato (alla ligure)
Il presente post ha sempre come protagonista lo stoccafisso. la ricetta che propongo non nè innovativa, ma è un piatto della tradizione ligure: lo stoccafisso 'accomodato' o alla ligure.
E' vero, non è un piatto che fa parte della mia tradizione e quasi sicuramente non sarà il mio cavallo di battaglia, ma mi attirava così tanto la ricetta che non ho resistito alla tentazione di provarla, avendo anche trovato un ottimo fornitore di stoccafisso di qualità già ammollato.
Devo dire che il risultato, secondo il mio modesto ed innocente parere, è stato soddisfacente. Qualora nella descrizione della ricetta abbia omesso qualcosa o commesso qualche imprecisione chiedo venia ed accoglierò con molto piacere le critiche d i commenti da parte di coloro che conoscono questa pietanza meglio del sottoscritto.
Quello che più mi piace al gusto è la cannella, che devo dire ben si sposa con il pomodoro, sempre ovviamente se opportunamente dosata!
Di seguito la ricetta:
Ingredienti
1 kg di stoccafisso ammollato, scelto nella parte più spessa e polposa
2 acciughe sotto sale
250 gr di polpa di pomodoro
1 cipolla media
1 carota
1 gambo di sedano
prezzemolo
qualche foglia di basilico
olio extravergine d'oliva
30 gr di pinoli
30 gr di funghi secchi
1 pizzico di cannella in polvere
noce moscata
sale
pepe
Modalità di preparazione
Tagliare lo stoccafisso a pezzi delle dimensioni di una mezza carta da gioco privandolo contemporaneamente delle spine ma non della pelle. Mettere i funghi a bagno in acqua tiepida per farli ammorbidire. Raschiare leggermente le acciughe, lavarle rapidamente quindi asciugarle e spinarle. Spellare la cipolla e gli spicchi d'aglio e tritarli insieme alla carota raschiata al sedano ed al prezzemolo. Scaldare l'olio in un tegame possibilmente di terracotta e, a fuoco prima vivace e poi moderato, far soffriggere il triro preparato, mescolando spesso. Appena il soffritto è pronto e leggermente imbiondito farvi sciogliere le acciughe schiacciandole con la forchetta. Unirvi i pezzetti di stoccafisso, asciugati con carta da cucina, e lasciarli rosolare per qualche minuto girandoli ogni tanto in modo che si insaporiscano bene nel soffritto.
Cospargerli di sale e pepe quindi aggiungervi la polpa di pomodoro ed i funghi strizzati e tagliuzzati. Pestare i pinoli nel mortaio, diluirli con poca acqua fredda ed aggiungere questa 'crema' al sugo di cottura, insieme a qualche foglia di basilico spezzettata, ad un pizzico di cannella e ad una grattatina di noce moscata. Incoperchiare e lasciare cuocere, con la fiamma al minimo, per circa due ore controllando che lo stoccafisso non attacchi e, in questo caso, aggiungere qualche cucchiaio d'acqua calda. Servirlo ben caldo nello stesso recipiente di cottura.
E' vero, non è un piatto che fa parte della mia tradizione e quasi sicuramente non sarà il mio cavallo di battaglia, ma mi attirava così tanto la ricetta che non ho resistito alla tentazione di provarla, avendo anche trovato un ottimo fornitore di stoccafisso di qualità già ammollato.
Devo dire che il risultato, secondo il mio modesto ed innocente parere, è stato soddisfacente. Qualora nella descrizione della ricetta abbia omesso qualcosa o commesso qualche imprecisione chiedo venia ed accoglierò con molto piacere le critiche d i commenti da parte di coloro che conoscono questa pietanza meglio del sottoscritto.
Quello che più mi piace al gusto è la cannella, che devo dire ben si sposa con il pomodoro, sempre ovviamente se opportunamente dosata!
Di seguito la ricetta:
Ingredienti
1 kg di stoccafisso ammollato, scelto nella parte più spessa e polposa
2 acciughe sotto sale
250 gr di polpa di pomodoro
1 cipolla media
1 carota
1 gambo di sedano
prezzemolo
qualche foglia di basilico
olio extravergine d'oliva
30 gr di pinoli
30 gr di funghi secchi
1 pizzico di cannella in polvere
noce moscata
sale
pepe
Modalità di preparazione
Tagliare lo stoccafisso a pezzi delle dimensioni di una mezza carta da gioco privandolo contemporaneamente delle spine ma non della pelle. Mettere i funghi a bagno in acqua tiepida per farli ammorbidire. Raschiare leggermente le acciughe, lavarle rapidamente quindi asciugarle e spinarle. Spellare la cipolla e gli spicchi d'aglio e tritarli insieme alla carota raschiata al sedano ed al prezzemolo. Scaldare l'olio in un tegame possibilmente di terracotta e, a fuoco prima vivace e poi moderato, far soffriggere il triro preparato, mescolando spesso. Appena il soffritto è pronto e leggermente imbiondito farvi sciogliere le acciughe schiacciandole con la forchetta. Unirvi i pezzetti di stoccafisso, asciugati con carta da cucina, e lasciarli rosolare per qualche minuto girandoli ogni tanto in modo che si insaporiscano bene nel soffritto.
Cospargerli di sale e pepe quindi aggiungervi la polpa di pomodoro ed i funghi strizzati e tagliuzzati. Pestare i pinoli nel mortaio, diluirli con poca acqua fredda ed aggiungere questa 'crema' al sugo di cottura, insieme a qualche foglia di basilico spezzettata, ad un pizzico di cannella e ad una grattatina di noce moscata. Incoperchiare e lasciare cuocere, con la fiamma al minimo, per circa due ore controllando che lo stoccafisso non attacchi e, in questo caso, aggiungere qualche cucchiaio d'acqua calda. Servirlo ben caldo nello stesso recipiente di cottura.
Gratin di stoccafisso e patate
Dopo un periodo di silenzio virtuale dovuto sia ad impegni professionali che a pigrizia mentale, vorrei oggi proporre nel presente post una ricetta che ha per protagonista un ingrediente a cui sono particolarmente legato: lo stoccafisso.
Data la mia origine per metà veneta (da parte paterna) lo stoccafisso mi ricorda il celeberrimo baccalà alla vicentina, servito nelle fredde giornate invernali immancabilmente accompagnato da polenta calda fumante, magari preparata nel paiolo in rame, che non è mai mancato a casa di mia nonna in Vicenza!
Il piatto che propongo oggi è molto semplice in quanto povero di ingredienti, ma delicato, corroborante e saporito nello stesso tempo!
Del resto, con il binomio patate-stoccafisso non si sbaglia mai!
Veniamo dunque alla ricetta:
Ingredienti
800 gr di patate farinose
500 gr di stoccafisso ammollato
2 dl di panna fresca
2 dl di latte
2 tuorli d'uovo
30 gr di burro
1 spicchio d'aglio
olio extravergine d'oliva
sale
pepe
Modalità di preparazione
Tagliare lo stoccafisso a pezzi regolari, coprirlo con acqua fredda, portarlo a bollore e farlo cuocere per circa un'ora, poi scolarlo e sminuzzarlo, eliminando la pelle e le spine.
Lessare le patate in acqua salata inizialmente fredda per 30-40 minuti dal bollore, poi scolarle, pelarle e passarle allo schiaccia patate.
Mettere la purea ottenuta in una casseruola, unire il latte, il burro, poco sale, un po' di pepe e lasciare cuocere, sbattendo con una frusta, fino ad ottenere una purea soffice.
Far rosolare l'aglio pelato e privato dell'anima interna in un tegame con due cucchiai d'olio, eliminarlo e tenere da parte.
Mescolare lo stoccafisso con la purea di patate, l'olio all'aglio, i tuorli, la panna, eventualmente del sale ed una macinata di pepe. Versare il composto in tegliette oliate e passarle in forno caldo a 180° per 15 minuti circa, accendendo negli ultimi minuti anche il grill per far formare la crosticina. Servire subito.
Data la mia origine per metà veneta (da parte paterna) lo stoccafisso mi ricorda il celeberrimo baccalà alla vicentina, servito nelle fredde giornate invernali immancabilmente accompagnato da polenta calda fumante, magari preparata nel paiolo in rame, che non è mai mancato a casa di mia nonna in Vicenza!
Il piatto che propongo oggi è molto semplice in quanto povero di ingredienti, ma delicato, corroborante e saporito nello stesso tempo!
Del resto, con il binomio patate-stoccafisso non si sbaglia mai!
Veniamo dunque alla ricetta:
Ingredienti
800 gr di patate farinose
500 gr di stoccafisso ammollato
2 dl di panna fresca
2 dl di latte
2 tuorli d'uovo
30 gr di burro
1 spicchio d'aglio
olio extravergine d'oliva
sale
pepe
Modalità di preparazione
Tagliare lo stoccafisso a pezzi regolari, coprirlo con acqua fredda, portarlo a bollore e farlo cuocere per circa un'ora, poi scolarlo e sminuzzarlo, eliminando la pelle e le spine.
Lessare le patate in acqua salata inizialmente fredda per 30-40 minuti dal bollore, poi scolarle, pelarle e passarle allo schiaccia patate.
Mettere la purea ottenuta in una casseruola, unire il latte, il burro, poco sale, un po' di pepe e lasciare cuocere, sbattendo con una frusta, fino ad ottenere una purea soffice.
Far rosolare l'aglio pelato e privato dell'anima interna in un tegame con due cucchiai d'olio, eliminarlo e tenere da parte.
Mescolare lo stoccafisso con la purea di patate, l'olio all'aglio, i tuorli, la panna, eventualmente del sale ed una macinata di pepe. Versare il composto in tegliette oliate e passarle in forno caldo a 180° per 15 minuti circa, accendendo negli ultimi minuti anche il grill per far formare la crosticina. Servire subito.
venerdì 21 ottobre 2011
Cantucci al cioccolato
Tutti (o quasi) conoscono i famosi 'cantucci', ovvero quei dolcetti tipici della provincia toscana di Prato: una sorta di biscotto secco e consistente profumato all'anice e farcito alle mandorle che va consumato rigorosamente inzuppato o meglio 'pucciato' nel vinsanto.
Recentemente, sfogliando un libricino di ricette 'cioccolatose' ne ho trovata una caratterizzata dall'essere una variante del cantuccio classico, più friabile ed arricchita dalla presenza di cioccolato fondente. Inoltre la profumazione è a base di cannella e non di anice come nella versione classica.
Per quanto mi riguarda è stato un amore al primo 'olfatto': sono rimasto letteralmente 'inebriato' dal profumo emanato dal forno durante la cottura, per non parlare dell'assaggio!
Il gusto del cioccolato, la nota crunch data dalle mandorle e dai pinoli, l'aroma di cannella fanno di questo pasticcino l'armonica unione di sapori e profumi che ogni preparazione di pasticceria dovrebbe sempre avere!
Li trovo perfetti per un the raffinato, di rappresentanza direi!
Veniamo dunque alla ricetta:
Ingredienti
1 uovo
60 gr di burro morbido
100 gr di zucchero semolato
1 stecca di vaniglia
125 gr di farina '00'
1/2 cucchiaino di lievito per dolci
1 cucchiaino di cannella in polvere
50 gr di pinoli
50 gr di mandorle non pelate
50 gr di cioccolato fondente
Modalità di preparazione
Con un coltellino a punta prelevare la polpa di vaniglia dalla bacca. In una ciotola mescolare bene, con l'aiuto di una frusta, l'uovo con lo zucchero e la vaniglia fino ad ottenere un composto omogeneo.
In una seconda ciotola setacciare la farina con il lievito e la cannella, quindi unire il tutto al composto di burro zucchero uovo e vaniglia e mescolare bene fino ad omogeneizzare il tutto. Unire i pinoli, le mandorle ed il cioccolato tritato grossolanamente con l'ausilio di un coltello.
Con il composto ottenuto formare un cilindro leggermente schiacciato ed adagiarlo su una placca rivestita di carta da forno.
Cuocere in forno preriscaldato a 180° per circa 25 minuti o comunque fino a doratura.
Far raffreddare il composto e porlo sul tagliere, quindi tagliarlo a sezioni trasversali con l'ausilio di un coltello ben affilato, in modo da ottenere i 'cantucci'.
Cuocere i biscotti in forno sempre a 180° per circa altri 20 minuti. Sfornarli, farli raffreddare qualche minuto sulla placca, quindi trasferirli su una gratella e lasciarli fino a completo raffreddamento.
Recentemente, sfogliando un libricino di ricette 'cioccolatose' ne ho trovata una caratterizzata dall'essere una variante del cantuccio classico, più friabile ed arricchita dalla presenza di cioccolato fondente. Inoltre la profumazione è a base di cannella e non di anice come nella versione classica.
Per quanto mi riguarda è stato un amore al primo 'olfatto': sono rimasto letteralmente 'inebriato' dal profumo emanato dal forno durante la cottura, per non parlare dell'assaggio!
Il gusto del cioccolato, la nota crunch data dalle mandorle e dai pinoli, l'aroma di cannella fanno di questo pasticcino l'armonica unione di sapori e profumi che ogni preparazione di pasticceria dovrebbe sempre avere!
Li trovo perfetti per un the raffinato, di rappresentanza direi!
Veniamo dunque alla ricetta:
Ingredienti
1 uovo
60 gr di burro morbido
100 gr di zucchero semolato
1 stecca di vaniglia
125 gr di farina '00'
1/2 cucchiaino di lievito per dolci
1 cucchiaino di cannella in polvere
50 gr di pinoli
50 gr di mandorle non pelate
50 gr di cioccolato fondente
Modalità di preparazione
Con un coltellino a punta prelevare la polpa di vaniglia dalla bacca. In una ciotola mescolare bene, con l'aiuto di una frusta, l'uovo con lo zucchero e la vaniglia fino ad ottenere un composto omogeneo.
In una seconda ciotola setacciare la farina con il lievito e la cannella, quindi unire il tutto al composto di burro zucchero uovo e vaniglia e mescolare bene fino ad omogeneizzare il tutto. Unire i pinoli, le mandorle ed il cioccolato tritato grossolanamente con l'ausilio di un coltello.
Con il composto ottenuto formare un cilindro leggermente schiacciato ed adagiarlo su una placca rivestita di carta da forno.
Cuocere in forno preriscaldato a 180° per circa 25 minuti o comunque fino a doratura.
Far raffreddare il composto e porlo sul tagliere, quindi tagliarlo a sezioni trasversali con l'ausilio di un coltello ben affilato, in modo da ottenere i 'cantucci'.
Cuocere i biscotti in forno sempre a 180° per circa altri 20 minuti. Sfornarli, farli raffreddare qualche minuto sulla placca, quindi trasferirli su una gratella e lasciarli fino a completo raffreddamento.
lunedì 17 ottobre 2011
Brownie al cioccolato fondente e noci pecan
Siamo a metà ottobre, le temperature si stanno (era ora!) abbassandosi, e conseguentemente torna la voglia di preparare e gustare pietanze più sostanziose.
Per quanto riguarda i dolci le mie preferenze vanno spedite in direzione di tutte quelle preparazioni a base di cioccolato.
Il dolcetto di oggi, di facilissima esecuzione, è appunto caratterizzato dall'esser a base di cioccolato fondente con l'aggiunta di una golosa e fresca farcitura al profumo di vaniglia e dalla nota croccante data dalle noci pecan.
Proporrei questo dolcetto in occasione di una merenda invernale o pre-invernale, oppure al termine di una cena accompagnato da una fresca e leggera crema alla vaniglia.
I miei colleghi mi hanno dedicato una standing ovation!
Veniamo dunque alla ricetta:
Ingredienti
200 gr di formaggio fresco cremoso
1 bacca di vaniglia
250 gr di zucchero
2 uova
100 gr di burro
3 cucchiai di cacao amaro
100 gr di farina autolievitante
50 gr di noci pecan
Per la glassa fondente
55 gr di burro
1 cucchiaio di latte
100 gr di zucchero a velo
2 cucchiai di cacao amaro
q.b. noci pecan (per decorare)
Modalità di preparazione
Sbattere il formaggio con i semi di vaniglia prelevati dalla bacca e 25 gr di zucchero. Tenere da parte.
Sbattere le uova ed il rimanente zucchero finchè saranno chiari e spumosi. Mettere il cacao ed il burro in un pentolino e scaldare a fuoco basso finchè il burro non si sarà fuso. Versare nel composto di uova ed incorporare anche la farina setacciata e le noci pecan tritate grossolanamente.
Trasferire metà del composto in uno stampo quadrato di 20 cm, imburrato e foderato con carta da forno, e livellare la superficie.
Ricoprire con uno strato di crema di formaggio (qualora la crema fosse troppo densa diluirla con un goccio di latte o panna) e versare sopra l'impasto rimasto. Cuocere i brownie nel forno preriscaldato a 180° per 40/45 minuti, o almeno fino a quando uno stuzzicadenti inserito al centro non ne uscirà completamente asciutto. Far raffreddare nello stampo.
Per la glassa, far sciogliere il burro nel latte. Incorporare lo zucchero a velo ed il cacao setacciati e con una spatola stendere la crema ottenuta sulla superficie del dolce. Decorare con le noci pecan e tagliare in quadratini prima di servire.
Per quanto riguarda i dolci le mie preferenze vanno spedite in direzione di tutte quelle preparazioni a base di cioccolato.
Il dolcetto di oggi, di facilissima esecuzione, è appunto caratterizzato dall'esser a base di cioccolato fondente con l'aggiunta di una golosa e fresca farcitura al profumo di vaniglia e dalla nota croccante data dalle noci pecan.
Proporrei questo dolcetto in occasione di una merenda invernale o pre-invernale, oppure al termine di una cena accompagnato da una fresca e leggera crema alla vaniglia.
I miei colleghi mi hanno dedicato una standing ovation!
Veniamo dunque alla ricetta:
Ingredienti
200 gr di formaggio fresco cremoso
1 bacca di vaniglia
250 gr di zucchero
2 uova
100 gr di burro
3 cucchiai di cacao amaro
100 gr di farina autolievitante
50 gr di noci pecan
Per la glassa fondente
55 gr di burro
1 cucchiaio di latte
100 gr di zucchero a velo
2 cucchiai di cacao amaro
q.b. noci pecan (per decorare)
Modalità di preparazione
Sbattere il formaggio con i semi di vaniglia prelevati dalla bacca e 25 gr di zucchero. Tenere da parte.
Sbattere le uova ed il rimanente zucchero finchè saranno chiari e spumosi. Mettere il cacao ed il burro in un pentolino e scaldare a fuoco basso finchè il burro non si sarà fuso. Versare nel composto di uova ed incorporare anche la farina setacciata e le noci pecan tritate grossolanamente.
Trasferire metà del composto in uno stampo quadrato di 20 cm, imburrato e foderato con carta da forno, e livellare la superficie.
Ricoprire con uno strato di crema di formaggio (qualora la crema fosse troppo densa diluirla con un goccio di latte o panna) e versare sopra l'impasto rimasto. Cuocere i brownie nel forno preriscaldato a 180° per 40/45 minuti, o almeno fino a quando uno stuzzicadenti inserito al centro non ne uscirà completamente asciutto. Far raffreddare nello stampo.
Per la glassa, far sciogliere il burro nel latte. Incorporare lo zucchero a velo ed il cacao setacciati e con una spatola stendere la crema ottenuta sulla superficie del dolce. Decorare con le noci pecan e tagliare in quadratini prima di servire.
Crocchette di patate con mozzarella di bufala, timo e limone
Quanto mi piacciono da 1 a 10 le crocchette di patate? 100! Quante ne mangerei in una serata? una tonnellata, a costo di sentirmi male! Ebbene sì, ho un grosso debole per questo cibo goloso da pizzeria! la variante interessante per la quale mi sono cimentato nello scorso fine settimana ha la caratteristica di essere golosa ma nello stesso tempo non pesante, soprattutto per le proprietà 'sgrassanti' del limone. Si tratta di crocchette di patate farcite al loro interno con della mozzarella di bufala aromatizzata con scorza di limone, il tutto 'profumato' da una generosa manciata di timo fresco!
La prima 'cavia' a cui ho sottoposto la pietanza è stata la mia mamma. risultato? Alle 19:00 le avevo consegnato 5 crocchette alle 21:30 ne ho trovata avanzata mezza!
La seconda cavia è stata il sottoscritto: fatte fuori 6 in una sola volta!
La terza ed ultima cavia una coppia di miei colleghi ai quali ne ho regalata una teglia ripulita nel giro di qualche minuto!
Non credo che serva dire altro su queste crocchette, se non passare alla ricetta. Buon appetito!
Ingredienti
1,2 kg di patate
5 uova (3 intere e 2 tuorli)
60 gr di parmigiano grattugiato
1 cucchiaino di timo fresco tritato
la scorza di 1 limone non trattato
150 gr di mozzarella di bufala
q.b. farina
q.b. pangrattato
olio per friggere (oliva o arachide)
sale
Modalità di preparazione
Lessare le patate in acqua salata inizialmente fredda per circa 40 minuti, o almeno fino a quando una forchetta conficcata in una qualsiasi di esse non incontrerà resistenza. Pelarle, schiacciarle e lasciarle raffreddare.
Tagliare a pezzetti la mozzarella di bufala e lasciarla scolare insieme alla buccia di limone affinchè perda l'acqua e nello stesso tempo si aromatizzi.
Aggiungere uno alla volta i due tuorli ed un uovo intero, quindi il parmigiano, il timo e regolare di sale.
Prendere in mano un po' di composto di patate, inserire al centro qualche dadino di mozzarella con la scorza di limone e richiudere bene. Procedere in questa maniera fino ad esaurimento del composto.
Passare le crocchette prima nella farina, poi nelle rimanenti uova sbattute ed infine nel pangrattato.
Friggerle in abbondante olio caldo fino a colorazione, scolarle, asciugarle nella carta da cucina e servirle subito.
La prima 'cavia' a cui ho sottoposto la pietanza è stata la mia mamma. risultato? Alle 19:00 le avevo consegnato 5 crocchette alle 21:30 ne ho trovata avanzata mezza!
La seconda cavia è stata il sottoscritto: fatte fuori 6 in una sola volta!
La terza ed ultima cavia una coppia di miei colleghi ai quali ne ho regalata una teglia ripulita nel giro di qualche minuto!
Non credo che serva dire altro su queste crocchette, se non passare alla ricetta. Buon appetito!
Ingredienti
1,2 kg di patate
5 uova (3 intere e 2 tuorli)
60 gr di parmigiano grattugiato
1 cucchiaino di timo fresco tritato
la scorza di 1 limone non trattato
150 gr di mozzarella di bufala
q.b. farina
q.b. pangrattato
olio per friggere (oliva o arachide)
sale
Modalità di preparazione
Lessare le patate in acqua salata inizialmente fredda per circa 40 minuti, o almeno fino a quando una forchetta conficcata in una qualsiasi di esse non incontrerà resistenza. Pelarle, schiacciarle e lasciarle raffreddare.
Tagliare a pezzetti la mozzarella di bufala e lasciarla scolare insieme alla buccia di limone affinchè perda l'acqua e nello stesso tempo si aromatizzi.
Aggiungere uno alla volta i due tuorli ed un uovo intero, quindi il parmigiano, il timo e regolare di sale.
Prendere in mano un po' di composto di patate, inserire al centro qualche dadino di mozzarella con la scorza di limone e richiudere bene. Procedere in questa maniera fino ad esaurimento del composto.
Passare le crocchette prima nella farina, poi nelle rimanenti uova sbattute ed infine nel pangrattato.
Friggerle in abbondante olio caldo fino a colorazione, scolarle, asciugarle nella carta da cucina e servirle subito.
martedì 11 ottobre 2011
Golosità al cappuccino
La ricetta del post di oggi è un dolce, anzi un dolcetto, adatto a diverse occasioni: a colazione, un pre-dessert in una cena importante, un the od una merenda fra amici, oppure un picnic.
La sua adattabilità a diverse situazioni è dovuta alla sua leggerezza, dato che il biscotto è farcito esclusivamente con caffè solubile e cacao, quindi non con cioccolato fondente, ed è presente solo un sottile strato di cioccolato bianco in superficie. Il nome 'golosità al cappuccino' è dovuto al fatto che l'armonia dei sui sapori ricorda quelli della popolarissima bevanda da colazione, nonostante la veduta 'aerea' lo faccia assomigliare ad un tiramisù.
L'ho portato ieri ad i miei colleghi ed ha avuto molto successo, soprattutto nei confronti del mio capo, che ha affermato di non aver mai assaggiato nulla di più buono in vita sua!
Ora, a parte le esagerazioni, lo consiglio a tutti, poichè racchiude in sè tutte le caratteristiche che un dolce dovrebbe avere: semplicità di preparazione, leggerezza e bontà.
Veniamo dunque alla ricetta:
Ingredienti
225 gr di burro morbido
225 gr di farina autolievitante
1 cucchiaino di lievito in polvere
1 cucchiaino di cacao amaro
225 gr di zucchero semolato
4 uova
3 cucchiai di caffè solubile sciolto in 2 cucchiai d'acqua
Per la copertura al cioccolato bianco
115 gr di cioccolato bianco
55 gr di burro morbido
3 cucchiai di latte
175 gr di zucchero a velo
q.b. cacao per spolverizzare
Modalità di preparazione
Setacciare la farina, il lievito ed il cacao in una ciotola, quindi unire il burro, lo zucchero, le uova leggermente sbattute ed il caffè. Sbattere bene con una frusta elettrica fino ad ottenere un composto morbido ed omogeneo, poi trasferirlo in uno stampo a bordi bassi di cm 28 x 18, imburrato e foderato con carta da forno, e livellare la superficie con una spatola.
Cuocere nel forno preriscaldato a 180° per circa 35-40 minuti, o almeno finchè uno stecchino infilato nel centro non ne uscirà completamente asciutto, sformare il dolce su una gratella e togliere la carta da forno. Far raffreddare completamente. Per la glassa, mettere il cioccolato, il burro ed il latte in una terrina posta sopra una pentola di acqua in leggera ebollizione e mescolare finchè il cioccolato non si sarà completamente sciolto.
Togliere dal fuoco e setacciare lo zucchero a velo. Mescolare energicamente fino ad ottenere un composto omogeneo e spalmarlo sul dolce. Spolverizzare con il cacao setacciato, quindi tagliare il dolce a quadretti e servirlo.
La sua adattabilità a diverse situazioni è dovuta alla sua leggerezza, dato che il biscotto è farcito esclusivamente con caffè solubile e cacao, quindi non con cioccolato fondente, ed è presente solo un sottile strato di cioccolato bianco in superficie. Il nome 'golosità al cappuccino' è dovuto al fatto che l'armonia dei sui sapori ricorda quelli della popolarissima bevanda da colazione, nonostante la veduta 'aerea' lo faccia assomigliare ad un tiramisù.
L'ho portato ieri ad i miei colleghi ed ha avuto molto successo, soprattutto nei confronti del mio capo, che ha affermato di non aver mai assaggiato nulla di più buono in vita sua!
Ora, a parte le esagerazioni, lo consiglio a tutti, poichè racchiude in sè tutte le caratteristiche che un dolce dovrebbe avere: semplicità di preparazione, leggerezza e bontà.
Veniamo dunque alla ricetta:
Ingredienti
225 gr di burro morbido
225 gr di farina autolievitante
1 cucchiaino di lievito in polvere
1 cucchiaino di cacao amaro
225 gr di zucchero semolato
4 uova
3 cucchiai di caffè solubile sciolto in 2 cucchiai d'acqua
Per la copertura al cioccolato bianco
115 gr di cioccolato bianco
55 gr di burro morbido
3 cucchiai di latte
175 gr di zucchero a velo
q.b. cacao per spolverizzare
Modalità di preparazione
Setacciare la farina, il lievito ed il cacao in una ciotola, quindi unire il burro, lo zucchero, le uova leggermente sbattute ed il caffè. Sbattere bene con una frusta elettrica fino ad ottenere un composto morbido ed omogeneo, poi trasferirlo in uno stampo a bordi bassi di cm 28 x 18, imburrato e foderato con carta da forno, e livellare la superficie con una spatola.
Cuocere nel forno preriscaldato a 180° per circa 35-40 minuti, o almeno finchè uno stecchino infilato nel centro non ne uscirà completamente asciutto, sformare il dolce su una gratella e togliere la carta da forno. Far raffreddare completamente. Per la glassa, mettere il cioccolato, il burro ed il latte in una terrina posta sopra una pentola di acqua in leggera ebollizione e mescolare finchè il cioccolato non si sarà completamente sciolto.
Togliere dal fuoco e setacciare lo zucchero a velo. Mescolare energicamente fino ad ottenere un composto omogeneo e spalmarlo sul dolce. Spolverizzare con il cacao setacciato, quindi tagliare il dolce a quadretti e servirlo.
lunedì 10 ottobre 2011
Tortelli di patate e pancetta alla maniera del Mugello
La ricetta che propongo oggi è una ricetta tradizionale italiana che mi ha particolarmente conquistato in questo periodo della mia vita, nel quale sono stato colto dal 'sacro fuoco' della pasta fresca ripiena.
La preparazione che descriverò è relativa ad un raviolo ripieno di patate, pancetta rosolata e parmigiano, ovvero i 'tortelli' di patate tipici del Mugello.
Mi hanno particolarmente conquistato per la loro compattezza e bontà, insieme alla loro semplicità degli ingredienti, che ne fanno un piatto di sicura efficacia. Al fine di gustarli a pieno, consiglio di condirli con un po' di burro fuso e parmigiano grattugiato, niente di più, e di stendere la sfoglia il più sottile possibile.
Su chi li ho testati? Beh, sul sottoscritto in primis e successivamente i miei colleghi, 'cavie' abituali!
L'esperimento è riuscito, consiglio a tutti di provare la ricetta!
Ingredienti per 6 persone
Per la sfoglia
300 gr di farina '00'
3 uova
Per il ripieno
1 kg di patate vecchie
100 gr di pancetta tesa
100 gr di parmigiano grattugiato
1 ciuffo di prezzemolo
1 spicchio d'aglio
2 tuorli d'uovo
sale
pepe
noce moscata
Per il condimento
q.b. burro
3 cucchiai di parmigiano grattugiato
1 manciata di prezzemolo tritato
Modalità di preparazione
Lessare le patate con la buccia in acqua salata inizialmente fredda per circa 40 minuti. Scolarle, pelarle quando sono ancora calde e passarle allo schiacciapatate.
Preparare l'impasto per la sfoglia impastando energicamente le uova con la farina fino ad ottenere un composto omogeneo, avvolgerlo nella pellicola alimentare e lasciarlo riposare per almeno 30 minuti.
Tagliare la pancetta a dadini. In una padella sufficientemente ampia far rosolare l'aglio privato dell'anima interna e qualche gambo di prezzemolo, quindi aggiungere la pancetta. Quando questa risulterà ben rosolata, eliminare l'alglio ed i gambi di prezzemolo ed aggiungere la purea di patate. Far insaporire qualche minuto, quindi togliere dal fuoco ed aggiungere il parmigiano, il prezzemolo tritato, la noce moscata, i tuorli d'uovo ed aggiustare di sale e pepe. Far raffreddare.
Terminato il tempo di riposo, tirare la pasta il più sottile possibile con il mattarello o l'apposita macchinetta e ricavare con il coppapasta dei cerchi che andranno ad accogliere la farcia. Aggiungere al centro di ogni cerchio un po' di farcia, inumidire il bordo con un po' d'acqua e chiudere i ravioli facendo attenzione ad eliminare l'aria interna, che li farebbe aprire in cottura.
Cuocere i ravioli in abbondante acqua salata in ebollizione.
Preparare il condimento facendo fondere in una padella un paio di cucchiai di burro, quindi mantecare con questo i ravioli cotti e scolati.
Impiattare i ravioli e servirli dopo averli spolverati con una manciata di parmigiano e del prezzemolo tritato.
La preparazione che descriverò è relativa ad un raviolo ripieno di patate, pancetta rosolata e parmigiano, ovvero i 'tortelli' di patate tipici del Mugello.
Mi hanno particolarmente conquistato per la loro compattezza e bontà, insieme alla loro semplicità degli ingredienti, che ne fanno un piatto di sicura efficacia. Al fine di gustarli a pieno, consiglio di condirli con un po' di burro fuso e parmigiano grattugiato, niente di più, e di stendere la sfoglia il più sottile possibile.
Su chi li ho testati? Beh, sul sottoscritto in primis e successivamente i miei colleghi, 'cavie' abituali!
L'esperimento è riuscito, consiglio a tutti di provare la ricetta!
Ingredienti per 6 persone
Per la sfoglia
300 gr di farina '00'
3 uova
Per il ripieno
1 kg di patate vecchie
100 gr di pancetta tesa
100 gr di parmigiano grattugiato
1 ciuffo di prezzemolo
1 spicchio d'aglio
2 tuorli d'uovo
sale
pepe
noce moscata
Per il condimento
q.b. burro
3 cucchiai di parmigiano grattugiato
1 manciata di prezzemolo tritato
Modalità di preparazione
Lessare le patate con la buccia in acqua salata inizialmente fredda per circa 40 minuti. Scolarle, pelarle quando sono ancora calde e passarle allo schiacciapatate.
Preparare l'impasto per la sfoglia impastando energicamente le uova con la farina fino ad ottenere un composto omogeneo, avvolgerlo nella pellicola alimentare e lasciarlo riposare per almeno 30 minuti.
Tagliare la pancetta a dadini. In una padella sufficientemente ampia far rosolare l'aglio privato dell'anima interna e qualche gambo di prezzemolo, quindi aggiungere la pancetta. Quando questa risulterà ben rosolata, eliminare l'alglio ed i gambi di prezzemolo ed aggiungere la purea di patate. Far insaporire qualche minuto, quindi togliere dal fuoco ed aggiungere il parmigiano, il prezzemolo tritato, la noce moscata, i tuorli d'uovo ed aggiustare di sale e pepe. Far raffreddare.
Terminato il tempo di riposo, tirare la pasta il più sottile possibile con il mattarello o l'apposita macchinetta e ricavare con il coppapasta dei cerchi che andranno ad accogliere la farcia. Aggiungere al centro di ogni cerchio un po' di farcia, inumidire il bordo con un po' d'acqua e chiudere i ravioli facendo attenzione ad eliminare l'aria interna, che li farebbe aprire in cottura.
Cuocere i ravioli in abbondante acqua salata in ebollizione.
Preparare il condimento facendo fondere in una padella un paio di cucchiai di burro, quindi mantecare con questo i ravioli cotti e scolati.
Impiattare i ravioli e servirli dopo averli spolverati con una manciata di parmigiano e del prezzemolo tritato.
martedì 27 settembre 2011
Ravioli di melanzane
Cosa da più soddisfazione in cucina, o più in generale nella vita, del preparare la pasta fresca in casa ed in particolare la pasta fresca ripiena? Poche cose direi...
Lo scorso we mi trovavo a casa e pensavo ad una preparazione di pasta fresca ripiena con un prodotto di stagione: ho così pensato di 'salutare' l'estate con dei ravioli ripieni di melanzane, conditi poi con del semplice sugo al pomodoro fresco (approfittiamone finchè siamo in tempo!) e basilico con una spolverata di ricorra salata che ricorda un po' il sugo della pasta alla Norma!
Il risultato è stato sorprendente anche per il sottoscritto, soprattutto dopo il pranzo della domenica! Ne è venuto fuori un primo piatto dal sapore delicatissimo e soprattutto molto 'casereccio', al primo assaggio sembra proprio di sentir rinvenire i sapori genuini di una volta.
Non so cosa altro aggiungere su questo piatto, sento solo di consigliare di tirare la sfoglia sottile a mano perchè solo così si può essere pienamente soddisfatti del risultato.
Di seguito la ricetta.
Ingredienti per 3/4 persone
200 gr di farina '00'
2 uova
q.b.semola di grano duro
2 melanzane lunghe
150 gr di ricotta di pecora
1 tuorlo d'uovo
sale
pepe
rosmarino
15 pomodori rossi s. Marzano (o comunque pomodori da sugo)
basilico
ricotta salata
olio extravergine d'oliva
1 spicchio d'aglio
ricotta salata
Modalità di preparazione
Impastare vigorosamente le uovo con la farina fino ad ottenere un composto liscio ed omogeneo, avvolgerlo nella pellicola alimentare e farlo riposare per circa 30 minuti.
Tagliare le melanzane per il lungo e cuocerle in forno preriscaldato a 200° per 30 minuti, farle raffreddare, quindi raccogliere la polpa con un cucchiaino. Mescolare la polpa delle melanzane alla ricotta, il tuorlo d'uovo, una manciata d'origano, sale e pepe. La farcia dei ravioli è pronta.
Preparare il sugo privando con l'aiuto di un coltellino i pomodori della radice e praticando un taglio a croce sul fondo. Tuffarli per 30 secondi nell'acqua bollente, scolarli e passarli subito sotto l'acqua fredda. Sbucciarli e tagliarli a pezzetti dopo averli privati dei semi interni.
Tagliare a metà lo spicchio d'aglio, privarlo dell'anima interna farlo rosolare in un tegame con un filo d'olio. Aggiungere i pomodori mondati e cuocere fino ad ottenere un sugo corposo, salare ed aggiungere il basilico in foglie.
Con l'ausilio di un mattarello stendere la pasta piuttosto sottile, ricavare le singole sfoglie con un tagliapasta e riempirle con la farcia alle melanzane. Chiudere i ravioli sigillando i bordi con un po' d'acqua facendo attenzione ad eliminare l'aria interna così che non si aprano in cottura.
Passare i ravioli nella semola e cuocerli in abbondante acqua salata per circa 4 o 5 minuti. Scolarli e condirli con il sugo ed una spolverata di ricotta salata.
Lo scorso we mi trovavo a casa e pensavo ad una preparazione di pasta fresca ripiena con un prodotto di stagione: ho così pensato di 'salutare' l'estate con dei ravioli ripieni di melanzane, conditi poi con del semplice sugo al pomodoro fresco (approfittiamone finchè siamo in tempo!) e basilico con una spolverata di ricorra salata che ricorda un po' il sugo della pasta alla Norma!
Il risultato è stato sorprendente anche per il sottoscritto, soprattutto dopo il pranzo della domenica! Ne è venuto fuori un primo piatto dal sapore delicatissimo e soprattutto molto 'casereccio', al primo assaggio sembra proprio di sentir rinvenire i sapori genuini di una volta.
Non so cosa altro aggiungere su questo piatto, sento solo di consigliare di tirare la sfoglia sottile a mano perchè solo così si può essere pienamente soddisfatti del risultato.
Di seguito la ricetta.
Ingredienti per 3/4 persone
200 gr di farina '00'
2 uova
q.b.semola di grano duro
2 melanzane lunghe
150 gr di ricotta di pecora
1 tuorlo d'uovo
sale
pepe
rosmarino
15 pomodori rossi s. Marzano (o comunque pomodori da sugo)
basilico
ricotta salata
olio extravergine d'oliva
1 spicchio d'aglio
ricotta salata
Modalità di preparazione
Impastare vigorosamente le uovo con la farina fino ad ottenere un composto liscio ed omogeneo, avvolgerlo nella pellicola alimentare e farlo riposare per circa 30 minuti.
Tagliare le melanzane per il lungo e cuocerle in forno preriscaldato a 200° per 30 minuti, farle raffreddare, quindi raccogliere la polpa con un cucchiaino. Mescolare la polpa delle melanzane alla ricotta, il tuorlo d'uovo, una manciata d'origano, sale e pepe. La farcia dei ravioli è pronta.
Preparare il sugo privando con l'aiuto di un coltellino i pomodori della radice e praticando un taglio a croce sul fondo. Tuffarli per 30 secondi nell'acqua bollente, scolarli e passarli subito sotto l'acqua fredda. Sbucciarli e tagliarli a pezzetti dopo averli privati dei semi interni.
Tagliare a metà lo spicchio d'aglio, privarlo dell'anima interna farlo rosolare in un tegame con un filo d'olio. Aggiungere i pomodori mondati e cuocere fino ad ottenere un sugo corposo, salare ed aggiungere il basilico in foglie.
Con l'ausilio di un mattarello stendere la pasta piuttosto sottile, ricavare le singole sfoglie con un tagliapasta e riempirle con la farcia alle melanzane. Chiudere i ravioli sigillando i bordi con un po' d'acqua facendo attenzione ad eliminare l'aria interna così che non si aprano in cottura.
Passare i ravioli nella semola e cuocerli in abbondante acqua salata per circa 4 o 5 minuti. Scolarli e condirli con il sugo ed una spolverata di ricotta salata.
Girellle di 'nduja con stracchino e noci
Qualche tempo fa un mio collega calabrese si presentò in ufficio da me con un interessante omaggio: 'nduja di Spilinga, direttamente dal paese e fresca di produzione! Inutile dire che sono rimasto molto contento, e che nei giorni seguenti stuzzicavo il mio appetito con qualche pezzettino di pane spalmato con le delizia in questione.
Nonostante la qualità sopraffina dell'alimento, un po' per il caldo eccessivo ed un po' perchè è comunque impegnativo da digerire, questo veniva consumato piuttosto a rilento: ho pensato dunque ad una ricetta da realizzare con la 'nduja che fosse gustosa ma nello stesso tempo sfiziosa. A questo proposito ho fatto ricorso ad un libro molto simpatico e soprattutto composto da ricette originali e di semplice esecuzione: Il libro del cavolo di Sigrid Verbert, che altro non è che la raccolta stampata di alcune ricette facenti parte di quell'associazione culinaria conosciuta come Il cavoletto di Bruxelles.
Ebbene, si tratta di girelle di pane farcite all'intreno con 'nduja, stracchino e noci: la triade di sapori risulta azzeccata dato che il piccante della 'nduja viene smorzato dallo stracchino e ben si sposa con la noce!
Ho fatto fare da cavi allo stesso collega che mi aveva fatto dono della 'nduja, ne è rimasto ampiamente soddisfatto, ed anche il sottoscritto!
Dopo tanti elogi, direi di passare alla ricetta:
Ingredienti per circa 30 girelle
400 gr di farina manitoba
20 gr di lievito di birra fresco
1 cucchiaino di sale
olio extravergine d'oliva
q.b. acqua
2 cucchiai di 'nduja
100 gr di stracchino
noci sgusciate
Modalità di preparazione
Sciogliere il lievito in mezzo bicchiere d'acqua tiepida ed unire alla farina insieme a due cucchiai d'olio extravergine d'oliva ed al sale. Impastare aggiungendo tanta acqua quanto basta per ottenere un impasto liscio ed omogeneo. Coprire con la pellicola alimentare e far lievitare per circa un'ora.
Trascorso il tempo dividere l'impasto in due parti eguali e stenderle con l'ausilio del mattarello. Ammorbidire la 'nduja con dell'olio extravergine d'oliva e spalmarla sull'impasto. Aggiungere lo stracchino tagliato a dadini e le noci grossolanamente tritate, quindi avvolgere il tutto partendo dal lato più lungo e formare dei rotoli. Tagliare delle rondelle di uguale spessore e posizionarle su una teglia rivestita di carta da forno. Far lievitare per 20 minuti, quindi cuocere in forno preriscaldato a 180° per circa 20 minuti o comunque fino a colorazione.
Nonostante la qualità sopraffina dell'alimento, un po' per il caldo eccessivo ed un po' perchè è comunque impegnativo da digerire, questo veniva consumato piuttosto a rilento: ho pensato dunque ad una ricetta da realizzare con la 'nduja che fosse gustosa ma nello stesso tempo sfiziosa. A questo proposito ho fatto ricorso ad un libro molto simpatico e soprattutto composto da ricette originali e di semplice esecuzione: Il libro del cavolo di Sigrid Verbert, che altro non è che la raccolta stampata di alcune ricette facenti parte di quell'associazione culinaria conosciuta come Il cavoletto di Bruxelles.
Ebbene, si tratta di girelle di pane farcite all'intreno con 'nduja, stracchino e noci: la triade di sapori risulta azzeccata dato che il piccante della 'nduja viene smorzato dallo stracchino e ben si sposa con la noce!
Ho fatto fare da cavi allo stesso collega che mi aveva fatto dono della 'nduja, ne è rimasto ampiamente soddisfatto, ed anche il sottoscritto!
Dopo tanti elogi, direi di passare alla ricetta:
Ingredienti per circa 30 girelle
400 gr di farina manitoba
20 gr di lievito di birra fresco
1 cucchiaino di sale
olio extravergine d'oliva
q.b. acqua
2 cucchiai di 'nduja
100 gr di stracchino
noci sgusciate
Modalità di preparazione
Sciogliere il lievito in mezzo bicchiere d'acqua tiepida ed unire alla farina insieme a due cucchiai d'olio extravergine d'oliva ed al sale. Impastare aggiungendo tanta acqua quanto basta per ottenere un impasto liscio ed omogeneo. Coprire con la pellicola alimentare e far lievitare per circa un'ora.
Trascorso il tempo dividere l'impasto in due parti eguali e stenderle con l'ausilio del mattarello. Ammorbidire la 'nduja con dell'olio extravergine d'oliva e spalmarla sull'impasto. Aggiungere lo stracchino tagliato a dadini e le noci grossolanamente tritate, quindi avvolgere il tutto partendo dal lato più lungo e formare dei rotoli. Tagliare delle rondelle di uguale spessore e posizionarle su una teglia rivestita di carta da forno. Far lievitare per 20 minuti, quindi cuocere in forno preriscaldato a 180° per circa 20 minuti o comunque fino a colorazione.
martedì 20 settembre 2011
Crocchette di funghi
La ricetta che propongo nel post di oggi è un antipasto sfizioso di stagione. Si avvicina l'autunno e nei boschi d'Italia e non è possibile raccogliere i primi funghi: ebbene, qualsiasi sia la tipologia di questi (personalmente ho utilizzato un misto di porcini, pioppini e galletti), si possono realizzare delle crocchette o più propriamente delle polpette croccanti da poter servire come antipasto in una cena con gli amici.
Personalmente questa ricetta la vedo bene al fine di impiegare i funghi freschi avanzati da qualche preparazione e che necessitano di essere reimpiegati al più presto per non ammuffire. Essendo una ricetta molto semplice, il segreto è sempre lo stesso: ingredienti di prima qualità, quindi mi raccomando la qualità dei funghi!
Le ho servite ad una coppia di amici (molto soddisfatti) e prima, come di consueto, ai miei colleghi 'cavie' che hanno molto gradito!
Direi che a questo punto si può passare alla ricetta.
Ingredienti
50 gr di burro
500 gr di latte
50 gr di farina
q.b. noce moscata
250 gr di funghi misti (tipologia a piacere)
1 tuorlo
1 uovo intero
1 spicchio d'aglio
olio extravergine d'oliva
farina
q.b. pangrattato
2 uova
sale
pepe
olio per friggere
Modalità di preparazione
Preparare la besciamella il giorno prima, tostare la farina setacciata con il burro fuso in un tegame, aggiungere fuori dal fuoco il latte a filo mescolando con una frusta per non far formare i grumi, aggiungere sale pepe e noce moscata, rimettere il tutto sul fornello e continuare la cottura a fuoco lento per circa 10 minuti sempre mescolando fino a quando la frusta non 'taglia' il composto. Versare in una ciotola, coprire con la pellicola alimentare e far riposare in frigorifero.
Pulire accuratamente i funghi, tagliarli al coltello grossolanamente e saltarli in padella con olio ed aglio, salare pepare e mettere da parte. Unire i funghi alla besciamella, aggiungere un tuorlo ed un uovo intero e pan grattato sufficiente ad ottenere un composto denso e 'manipolabile'. Con le mani formare delle polpette o comunque dare la forma desiderata, passarle prima nella farina poi nell'uovo ed infine nel pangrattato.
Friggere le crocchette in abbondante olio (d'oliva o di semi di arachide), scolarle, passarle nella carta assorbente da cucina e servirle calde.
Personalmente questa ricetta la vedo bene al fine di impiegare i funghi freschi avanzati da qualche preparazione e che necessitano di essere reimpiegati al più presto per non ammuffire. Essendo una ricetta molto semplice, il segreto è sempre lo stesso: ingredienti di prima qualità, quindi mi raccomando la qualità dei funghi!
Le ho servite ad una coppia di amici (molto soddisfatti) e prima, come di consueto, ai miei colleghi 'cavie' che hanno molto gradito!
Direi che a questo punto si può passare alla ricetta.
Ingredienti
50 gr di burro
500 gr di latte
50 gr di farina
q.b. noce moscata
250 gr di funghi misti (tipologia a piacere)
1 tuorlo
1 uovo intero
1 spicchio d'aglio
olio extravergine d'oliva
farina
q.b. pangrattato
2 uova
sale
pepe
olio per friggere
Modalità di preparazione
Preparare la besciamella il giorno prima, tostare la farina setacciata con il burro fuso in un tegame, aggiungere fuori dal fuoco il latte a filo mescolando con una frusta per non far formare i grumi, aggiungere sale pepe e noce moscata, rimettere il tutto sul fornello e continuare la cottura a fuoco lento per circa 10 minuti sempre mescolando fino a quando la frusta non 'taglia' il composto. Versare in una ciotola, coprire con la pellicola alimentare e far riposare in frigorifero.
Pulire accuratamente i funghi, tagliarli al coltello grossolanamente e saltarli in padella con olio ed aglio, salare pepare e mettere da parte. Unire i funghi alla besciamella, aggiungere un tuorlo ed un uovo intero e pan grattato sufficiente ad ottenere un composto denso e 'manipolabile'. Con le mani formare delle polpette o comunque dare la forma desiderata, passarle prima nella farina poi nell'uovo ed infine nel pangrattato.
Friggere le crocchette in abbondante olio (d'oliva o di semi di arachide), scolarle, passarle nella carta assorbente da cucina e servirle calde.
giovedì 15 settembre 2011
Spaghetti con breasola della Valtellina doc, pistacchi di Bronte e ricotta salata
Come spesso mi accade, qualche sera fa ero di ritorno a casa per l'ora di cena senza idee precise: ecco che, rovistando nel frigorifero alla ricerca di qualche ingrediente, ho realizzato la ricetta di un primo piatto che, opportunamente regolata nel dosaggio degli ingredienti, può rivelarsi di successo in una cena con amici.
Oltre ad un mezzo vasetto di pistacchi di Bronte, ha fatto capolino dal frigorifero un finale di bresaola della Valtellina reduce da vari aperitivi e carpacci, oltre ad un tronchettino di ricotta salata: a questo punto mi sono chiesto 'Ma se combinassi opportunamente i tre sapori nel condimento di una pastasciutta?'. Detto fatto, ho realizzato il piatto oggetto del post di oggi, che devo dire che risulta notevole a condizione di essere 'moderati' con la bresaola e di tagliarla fina così che la sua presenza non sia invasiva, di essere generosi con il pistacchio ed anche con la ricotta salata, che come ho già avuto modo di sottolineare in diversi post precedenti è saporita ma non aggressiva. Nella mia realizzazione ho utilizzato una buona qualità di spaghetti, consiglio per valorizzare ancora di più la pietanza una pasta artigianale di spessore.
A questo punto non mi resta che enunciare la ricetta, enjoy it!
Ingredienti per 4 persone
500 gr di spaghetti (o pasta artigianale)
100 gr di bresaola della Valtellina doc a fettine
170 gr di pistacchi di Bronte
q.b. ricotta salata
olio extravergine d'oliva
sale
Modalità di preparazione
Cuocere la pasta in abbondante acqua salata. Pestare grossolanamente i pistacchi in un mortaio e tagliare a pezzetti la bresaola.
Scaldare un filo d'olio extravergine d'oliva in una padella e far rosolare per un minuto la bresaola, quindi spegnere ed aggiungere una parte (metà circa) dei pistacchi. Una volta cotta la pasta, scolarla e mantecarla per un minuto a fuoco vivace nel condimento aggiungendo eventualmente un po' dell'acqua di cottura.
Impiattare e servire spolverando con il resto dei pistacchi, una generosa grattugiata di ricotta salata ed un filo d'olio extravergine d'oliva.
Oltre ad un mezzo vasetto di pistacchi di Bronte, ha fatto capolino dal frigorifero un finale di bresaola della Valtellina reduce da vari aperitivi e carpacci, oltre ad un tronchettino di ricotta salata: a questo punto mi sono chiesto 'Ma se combinassi opportunamente i tre sapori nel condimento di una pastasciutta?'. Detto fatto, ho realizzato il piatto oggetto del post di oggi, che devo dire che risulta notevole a condizione di essere 'moderati' con la bresaola e di tagliarla fina così che la sua presenza non sia invasiva, di essere generosi con il pistacchio ed anche con la ricotta salata, che come ho già avuto modo di sottolineare in diversi post precedenti è saporita ma non aggressiva. Nella mia realizzazione ho utilizzato una buona qualità di spaghetti, consiglio per valorizzare ancora di più la pietanza una pasta artigianale di spessore.
A questo punto non mi resta che enunciare la ricetta, enjoy it!
Ingredienti per 4 persone
500 gr di spaghetti (o pasta artigianale)
100 gr di bresaola della Valtellina doc a fettine
170 gr di pistacchi di Bronte
q.b. ricotta salata
olio extravergine d'oliva
sale
Modalità di preparazione
Cuocere la pasta in abbondante acqua salata. Pestare grossolanamente i pistacchi in un mortaio e tagliare a pezzetti la bresaola.
Scaldare un filo d'olio extravergine d'oliva in una padella e far rosolare per un minuto la bresaola, quindi spegnere ed aggiungere una parte (metà circa) dei pistacchi. Una volta cotta la pasta, scolarla e mantecarla per un minuto a fuoco vivace nel condimento aggiungendo eventualmente un po' dell'acqua di cottura.
Impiattare e servire spolverando con il resto dei pistacchi, una generosa grattugiata di ricotta salata ed un filo d'olio extravergine d'oliva.
Dalla Russia con amore: blinis con caviale e panna acida
L'estate sta volgendo al termine (si fa per dire, dato che qui nella capitale fa ancora un caldo infernale) e riuscendo finalmente a vincere la pigrizia e a rientrare nell'ordine di idee della vita normale ho rimesso mano al blog!
Bene, la ricetta che propongo oggi è legata alla mia vacanza: questa estate ho fatto un viaggio di due settimane in Russia, arrivando a Mosca e successivamente viaggiando in treno sono stato alle isole Solovsky, a Kigi che è una simpatica località con la caratteristica delle case in legno, fino ad arrivare a San Pietroburgo. Ora mi sembra superfluo sottolineare quanto mi abbiano affascinato i posti visitati, ricchi di bellezze artistiche e testimonianze storiche, ma anche la cucina non era da meno, soprattutto per quanto riguarda le zuppe, in primis la famosa borsch, una zuppa a base di barbabietole rosse e panna acida in genere accompagnata da pezzi di carne o fagioli o patate e ben speziata.
Tra le altre cose c'è da dire che ho un grosso debole per il caviale, che come molti sanno è fatto con le uova di un pesce chiamato storione. Fino a qualche anno fa, data l'abbondanza di questo pesce in Russia, era possibile acquistare il caviale a prezzi ragionevoli. Ora, dato che lo storione è a rischio estinzione, il prezzo del caviale è salito vertiginosamente. Un'alternativa economica è costituita dal caviale rosso, fatto con le uova del salmone, abbondante in Russia e di ottima qualità.
Durante uno degli ultimi giorni del mio viaggio mi trovavo al mercato di San Pietroburgo e sono rimasto folgorato dalla vista del bancone del caviale: a questo punto non potevo se non lasciarmi trasportare dal mio istinto ed ho così acquistato due confezioni di caviale rosso ed una confezione di caviale beluga, il migliore!
Una volta tornato in Italia ho pensato subito di farmi un aperitivo russo a base di caviale e vodka: ebbene, i Russi sono soliti accompagnare questa preziosissima vivanda con i blinis, che altro non sono se non delle specie di crepes alla farina di grano saraceno, e la panna acida, che chiamano 'smetana'.
Detto questo non mi resta che passare alla ricetta ed augurarvi, come si dice in Russia in occasione di un brindisi, 'nasdarovie'!
Ingredienti
Per i blinis
180 gr di farina di grano saraceno
60 gr di farina '00'
8 gr di lievito secco per torte salate
1 cucchiaino di bicarbonato di sodio
20 gr di zucchero di canna
3 cucchiai di burro fuso
2 uova
230 ml di latte
1 cucchiaino di sale
1 cucchiaio di erba cipollina tritata
Per la panna acida
1 l di panna liquida fresca
25 gr di yogurt intero
1 cucchiaino di succo di limone
Modalità di preparazione
Sciogliere il lievito in 60 ml di acqua tiepida e lasciarlo riposare 5 minuti fino a quando non si saranno formate le prime bollicine. Setacciare le farine e mescolarle al lievito. Versare a filo il latte mescolando con una frusta, coprire il tutto con la pellicola e lasciare riposare in frigo per una notte.
In una ciotola mescolare lo zucchero di canna con il bicarbonato, le uova sbattute, lo zucchero di canna, il sale e l'erba cipollina. Aggiungere il tutto al composto fluido mescolando fino ad ottenere un impasto omogeneo, quindi incorporare il burro fuso tiepido.
Far scaldare sul fuoco una padella antiaderente, versare sopra qualche cucchiaio di pastella e cuocere da ambo i lati fino a colorazione, ottenendo delle piccole crepes.
Per la panna acida mescolare la panna allo yogurt ed al succo di limone, versare il tutto in un contenitore a chiusura ermetica e lasciar riposare a temperatura ambiente per circa 24 ore. Conservare in frigo e consumare entro 3 o 4 giorni al massimo.
Servire i blinis con il caviale e la panna acida, accompagnandoli con un bicchierino di ottima vodka opportunamente gelato!
Bene, la ricetta che propongo oggi è legata alla mia vacanza: questa estate ho fatto un viaggio di due settimane in Russia, arrivando a Mosca e successivamente viaggiando in treno sono stato alle isole Solovsky, a Kigi che è una simpatica località con la caratteristica delle case in legno, fino ad arrivare a San Pietroburgo. Ora mi sembra superfluo sottolineare quanto mi abbiano affascinato i posti visitati, ricchi di bellezze artistiche e testimonianze storiche, ma anche la cucina non era da meno, soprattutto per quanto riguarda le zuppe, in primis la famosa borsch, una zuppa a base di barbabietole rosse e panna acida in genere accompagnata da pezzi di carne o fagioli o patate e ben speziata.
Tra le altre cose c'è da dire che ho un grosso debole per il caviale, che come molti sanno è fatto con le uova di un pesce chiamato storione. Fino a qualche anno fa, data l'abbondanza di questo pesce in Russia, era possibile acquistare il caviale a prezzi ragionevoli. Ora, dato che lo storione è a rischio estinzione, il prezzo del caviale è salito vertiginosamente. Un'alternativa economica è costituita dal caviale rosso, fatto con le uova del salmone, abbondante in Russia e di ottima qualità.
Durante uno degli ultimi giorni del mio viaggio mi trovavo al mercato di San Pietroburgo e sono rimasto folgorato dalla vista del bancone del caviale: a questo punto non potevo se non lasciarmi trasportare dal mio istinto ed ho così acquistato due confezioni di caviale rosso ed una confezione di caviale beluga, il migliore!
Una volta tornato in Italia ho pensato subito di farmi un aperitivo russo a base di caviale e vodka: ebbene, i Russi sono soliti accompagnare questa preziosissima vivanda con i blinis, che altro non sono se non delle specie di crepes alla farina di grano saraceno, e la panna acida, che chiamano 'smetana'.
Detto questo non mi resta che passare alla ricetta ed augurarvi, come si dice in Russia in occasione di un brindisi, 'nasdarovie'!
Ingredienti
Per i blinis
180 gr di farina di grano saraceno
60 gr di farina '00'
8 gr di lievito secco per torte salate
1 cucchiaino di bicarbonato di sodio
20 gr di zucchero di canna
3 cucchiai di burro fuso
2 uova
230 ml di latte
1 cucchiaino di sale
1 cucchiaio di erba cipollina tritata
Per la panna acida
1 l di panna liquida fresca
25 gr di yogurt intero
1 cucchiaino di succo di limone
Modalità di preparazione
Sciogliere il lievito in 60 ml di acqua tiepida e lasciarlo riposare 5 minuti fino a quando non si saranno formate le prime bollicine. Setacciare le farine e mescolarle al lievito. Versare a filo il latte mescolando con una frusta, coprire il tutto con la pellicola e lasciare riposare in frigo per una notte.
In una ciotola mescolare lo zucchero di canna con il bicarbonato, le uova sbattute, lo zucchero di canna, il sale e l'erba cipollina. Aggiungere il tutto al composto fluido mescolando fino ad ottenere un impasto omogeneo, quindi incorporare il burro fuso tiepido.
Far scaldare sul fuoco una padella antiaderente, versare sopra qualche cucchiaio di pastella e cuocere da ambo i lati fino a colorazione, ottenendo delle piccole crepes.
Per la panna acida mescolare la panna allo yogurt ed al succo di limone, versare il tutto in un contenitore a chiusura ermetica e lasciar riposare a temperatura ambiente per circa 24 ore. Conservare in frigo e consumare entro 3 o 4 giorni al massimo.
Servire i blinis con il caviale e la panna acida, accompagnandoli con un bicchierino di ottima vodka opportunamente gelato!
lunedì 8 agosto 2011
Elogio del pesto alla genovese
Beh, forse andrebbe chiamato pesto 'tipo' genovese per non fare nessun torto ai liguri:certo è che se un genovese dovesse venire a sapere come l'ho preparato inorridirebbe e lo definirebbe una volgare 'salsa al basilico'!
Premessa: so bene che il pesto alla genovese per chiamarsi tale deve essere preparato rigorosamente con il pestello in marmo di Carrara ed il manico di legno di ulivo, inoltre il basilico deve essere quello di Prà (con le foglie molto piccole che cresce solo dalle loro parti!) e l'olio deve essere un olio ligure dal sapore delicato.
Confesso di aver provato a coltivare sul mio terrazzo il basilico genovese, con pessimi risultati, probabilmente a causa del clima non adatto. Per quanto riguarda l'olio ho usato un buon olio laziale (precisamente di Velletri) piuttosto delicato, ed ho utilizzato del basilico fresco personalmente curato e coltivato dal sottoscritto. Devo dire che il risultato è stato ottimo, evitando paragoni con l'originale!
Al fine di valorizzare il piatto, ho preparato delle fettuccine all'uovo, modestamente è venuto fuori qualcosa di eccezionale!
Prima di passare alla descrizione della ricetta, desidero esprimere in pieno il mio elogio a quell'eccezionale condimento che è il pesto alla genovese, grazie di esistere!
Ingredienti per 4 persone
Per la pasta all'uovo
400 gr di farina '00'
4 uova medie
Per il pesto alla genovese (o quasi)
2 mazzi abbondanti di foglie di basilico fresco di qualità
100 gr circa di parmigiano grattugiato
100 gr circa di pecorino grattugiato
40 gr di pinoli
1 grosso spicchio d'aglio o 2 di grandezza media
q.b. olio extravergine d'oliva delicato
sale
ghiaccio
Modalità di preparazione
Preparare le fettuccine impastando energicamente le uova con la farina fino ad ottenere un composto omogeneo. Farlo riposare avvolto nella pellicola alimentare per almeno 30 minuti.
Preparare il pesto. Sbucciare lo spicchio d'aglio, tagliarlo in due parti e privarlo dell'anima interna. Tagliarlo a pezzetti e riporlo in un bicchiere sufficientemente ampio insieme ai pinoli ed ai formaggi grattugiati. Frullare con il mixer aggiungendo l'olio a filo fino ad ottenere una crema. Aggiungere un po' alla volta le foglie di basilico con del ghiaccio tritato (basta pestare un cubetto con un batticarne) e frullare a scatti aggiungendo sempre l'olio a filo fino ad ottenere una crema. Assaggiare ed aggiustare di sale.
Passato il tempo di riposo, stendere la pasta con il mattarello aggiungendo un po' di farina fino a quando non sarà piuttosto sottile, avvolgerla su sè stessa e tagliarla a sezioni regolari. Ripassare le fettuccine ottenute con della semola e cuocerle per circa 4 o 5 minuti in acqua bollente salata. Scolare la pasta e servirla condita con il pesto.
Questo è l'ultimo post prima delle vacanze, ci si rivede a settembre, buona estate e buone vacanze a tutti!
Premessa: so bene che il pesto alla genovese per chiamarsi tale deve essere preparato rigorosamente con il pestello in marmo di Carrara ed il manico di legno di ulivo, inoltre il basilico deve essere quello di Prà (con le foglie molto piccole che cresce solo dalle loro parti!) e l'olio deve essere un olio ligure dal sapore delicato.
Confesso di aver provato a coltivare sul mio terrazzo il basilico genovese, con pessimi risultati, probabilmente a causa del clima non adatto. Per quanto riguarda l'olio ho usato un buon olio laziale (precisamente di Velletri) piuttosto delicato, ed ho utilizzato del basilico fresco personalmente curato e coltivato dal sottoscritto. Devo dire che il risultato è stato ottimo, evitando paragoni con l'originale!
Al fine di valorizzare il piatto, ho preparato delle fettuccine all'uovo, modestamente è venuto fuori qualcosa di eccezionale!
Prima di passare alla descrizione della ricetta, desidero esprimere in pieno il mio elogio a quell'eccezionale condimento che è il pesto alla genovese, grazie di esistere!
Ingredienti per 4 persone
Per la pasta all'uovo
400 gr di farina '00'
4 uova medie
Per il pesto alla genovese (o quasi)
2 mazzi abbondanti di foglie di basilico fresco di qualità
100 gr circa di parmigiano grattugiato
100 gr circa di pecorino grattugiato
40 gr di pinoli
1 grosso spicchio d'aglio o 2 di grandezza media
q.b. olio extravergine d'oliva delicato
sale
ghiaccio
Modalità di preparazione
Preparare le fettuccine impastando energicamente le uova con la farina fino ad ottenere un composto omogeneo. Farlo riposare avvolto nella pellicola alimentare per almeno 30 minuti.
Preparare il pesto. Sbucciare lo spicchio d'aglio, tagliarlo in due parti e privarlo dell'anima interna. Tagliarlo a pezzetti e riporlo in un bicchiere sufficientemente ampio insieme ai pinoli ed ai formaggi grattugiati. Frullare con il mixer aggiungendo l'olio a filo fino ad ottenere una crema. Aggiungere un po' alla volta le foglie di basilico con del ghiaccio tritato (basta pestare un cubetto con un batticarne) e frullare a scatti aggiungendo sempre l'olio a filo fino ad ottenere una crema. Assaggiare ed aggiustare di sale.
Passato il tempo di riposo, stendere la pasta con il mattarello aggiungendo un po' di farina fino a quando non sarà piuttosto sottile, avvolgerla su sè stessa e tagliarla a sezioni regolari. Ripassare le fettuccine ottenute con della semola e cuocerle per circa 4 o 5 minuti in acqua bollente salata. Scolare la pasta e servirla condita con il pesto.
Questo è l'ultimo post prima delle vacanze, ci si rivede a settembre, buona estate e buone vacanze a tutti!
giovedì 4 agosto 2011
Caserecce di Gragnano con pomodoro, olive, capperi e ricotta salata
Cosa c'è di meglio d'estate di un buon sugo al pomodoro fresco, nel pieno della maturazione? E se questo sugo al pomodoro venisse arricchito con ingredienti sapidi e di facile reperibilità come olive e capperi? E se qualcuno infine disponesse di un po' di ricotta salata? Ecco quanto serve per preparare un primo piatto estivo e di sicuro successo, valorizzato al massimo da una pasta tra le migliori al mondo, le caserecce di Gragnano.
Come la maggior parte dei primi piatti che preparo e le cui ricette sono riportate nel blog, anche questo nasce dalla necessità di reimpiegare degli ingredienti in giacenza, come una quantità eccessiva di pomodori un po' troppo maturi o delle olive avanzate da precedenti preparazioni o da un aperitivo con amici.
Lo vedo molto indicato per una cena in terrazza di fine luglio o inizio agosto.
La ricetta è molto semplice, eccola:
Ingredienti per 4 persone
500 gr di caserecce di Gragnano
600 gr circa di pomodori da sugo
150 gr di olive verdi o nere denocciolate
90 gr di capperi sotto sale
q.b. peperoncino secco o fresco
ricotta salata grattugiata
1 cipolla
sale
olio extravergine d'oliva
Modalità di preparazione
Lavare i pomodori e mondarli privandoli della radice e praticando sul fondo un taglio a croce. Sbollentarli in acqua bollente per 1 minuto, passarli subito sotto l'acqua fredda quindi ridurli a pezzetti dopo averli privati dei semi interni e della buccia.
Tritare finemente la cipolla e lasciarla stufare in un tegame con l'olio, aggiungere i pomodori ed il peperoncino e portare a cottura a fuoco moderato per circa 35 minuti o comunque fino a quando il sugo non avrà raggiunto la dovuta densità. A fine cottura aggiungere i capperi dissalati e le olive tagliate a rondelle.
Cuocere la pasta in abbondante acqua salata, scolarla e condirla con il sugo. servire in piatti individuali con una generosa spolverata di ricotta salata grattugiata ed un filo d'olio extravergine d'oliva.
Come la maggior parte dei primi piatti che preparo e le cui ricette sono riportate nel blog, anche questo nasce dalla necessità di reimpiegare degli ingredienti in giacenza, come una quantità eccessiva di pomodori un po' troppo maturi o delle olive avanzate da precedenti preparazioni o da un aperitivo con amici.
Lo vedo molto indicato per una cena in terrazza di fine luglio o inizio agosto.
La ricetta è molto semplice, eccola:
Ingredienti per 4 persone
500 gr di caserecce di Gragnano
600 gr circa di pomodori da sugo
150 gr di olive verdi o nere denocciolate
90 gr di capperi sotto sale
q.b. peperoncino secco o fresco
ricotta salata grattugiata
1 cipolla
sale
olio extravergine d'oliva
Modalità di preparazione
Lavare i pomodori e mondarli privandoli della radice e praticando sul fondo un taglio a croce. Sbollentarli in acqua bollente per 1 minuto, passarli subito sotto l'acqua fredda quindi ridurli a pezzetti dopo averli privati dei semi interni e della buccia.
Tritare finemente la cipolla e lasciarla stufare in un tegame con l'olio, aggiungere i pomodori ed il peperoncino e portare a cottura a fuoco moderato per circa 35 minuti o comunque fino a quando il sugo non avrà raggiunto la dovuta densità. A fine cottura aggiungere i capperi dissalati e le olive tagliate a rondelle.
Cuocere la pasta in abbondante acqua salata, scolarla e condirla con il sugo. servire in piatti individuali con una generosa spolverata di ricotta salata grattugiata ed un filo d'olio extravergine d'oliva.
Cannelloni alle melanzane
Con l'estate ed il caldo che avanza diminuisce in maniera esponenziale la voglia di mettersi ai fornelli, ed è questo il motivo per cui ultimamente i post pubblicati scarseggiano.
Oggi però voglio presentare una ricetta a cui particolarmente sono affezionato, dato che è a base di pasta all'uovo ed io sono emiliano di nascita ed ha una farcitura a base di melanzane, ingrediente di stagione che non è mai mancato nella mia infanzia, vedi nonna materna siciliana.
Ebbene, l'altra sera mi era avanzata in casa una confezione di cannelloni all'uovo, e così ho subito pensato ad una pasta al forno con qualcosa di stagione: niente di più immediato di una crema di melanzane come farcitura interna e di un semplice sugo al pomodoro rigorosamente fresco, il tutto smussato da un 'gentile' strato di besciamella leggera fatta in casa.
Vi confesso che le cavie che l'hanno potuta assaggiare non sono state molte in quanto il sottoscritto ne ha fatte fuori ben tre porzioni!
Veniamo dunque alla ricetta:
Ingredienti
Cannelloni all'uovo 24 circa
4 melanzane lunghe
300 gr di ricotta di mucca
2 tuorli d'uovo
sale
pepe
origano
ricotta salata
Per la besciamella
35 gr di burro
35 gr di farina '00'
1/2 l di latte fresco
sale
pepe
noce moscata
Per la salsa di pomodoro
1,5 kg di pomodori da sugo
olio extravergine d'oliva
2 spicchi d'aglio
sale
basilico
Modalità di preparazione
Preparare la besciamella facendo tostare in un pentolino il burro e la farina, mescolando con una frusta. Fuori dal fuco, semper mescolando, aggiungere il latte a filo, il sale, il pepe e la noce moscata. Riporre il composto sul fuoco e lasciar cuocere per circa 10 minuti a fuoco moderato non smettendo di mescolare con la frusta. Lasciar raffreddare dopo aver ricoperto la superficie con della pellicola alimentare per non far formare la pellicina.
Preparare il sugo di pomodoro. Lavare i pomodori, privarli della radice e praticare sul fondo un taglio a croce. Sbollentarli per un minuto in acqua bollente, passarli sotto l'acqua fredda e privarli della buccia e dei semi interni, tagliandoli a pezzetti. In un tegame far scaldare dell'olio con gli spicchi d'aglio pelati e privati dell'anima interna, aggiungere i pomodori a far cuocere il tutto a fuoco moderato per circa 35 minuti, o comunque fino a quando il sugo non avrà raggiunto la giusta densità. Salare ed aggiungere qualche foglia di basilico.
Sbollentare i cannelloni in acqua bollente salata per 5 minuti e lasciar raffreddare dopo averli passati sotto l'acqua fredda.
Tagliare le melanzane per il lungo e cuocerle in forno preriscaldato a 200° per circa 30 minuti, far raffreddare e prelevare la polpa con un cucchiaio. In una ciotola unire alla polpa di melanzane la ricotta, i tuorli d'uovo, un cucchiaio d'origano, sale e pepe. Mescolare bene fino ad ottenere un composto omogeneo. riempire i cannelloni, disporli in una pirofila unta d'olio e sufficientemente ampia, ricoprire il tutto con un po' di besciamella (non esagerare!), il sugo, una generosa spolverata di ricotta salata grattugiata ed un filo d'olio extravergine d'oliva.
Cuocere in forno preriscaldato a 200° per circa 20 minuti.
Oggi però voglio presentare una ricetta a cui particolarmente sono affezionato, dato che è a base di pasta all'uovo ed io sono emiliano di nascita ed ha una farcitura a base di melanzane, ingrediente di stagione che non è mai mancato nella mia infanzia, vedi nonna materna siciliana.
Ebbene, l'altra sera mi era avanzata in casa una confezione di cannelloni all'uovo, e così ho subito pensato ad una pasta al forno con qualcosa di stagione: niente di più immediato di una crema di melanzane come farcitura interna e di un semplice sugo al pomodoro rigorosamente fresco, il tutto smussato da un 'gentile' strato di besciamella leggera fatta in casa.
Vi confesso che le cavie che l'hanno potuta assaggiare non sono state molte in quanto il sottoscritto ne ha fatte fuori ben tre porzioni!
Veniamo dunque alla ricetta:
Ingredienti
Cannelloni all'uovo 24 circa
4 melanzane lunghe
300 gr di ricotta di mucca
2 tuorli d'uovo
sale
pepe
origano
ricotta salata
Per la besciamella
35 gr di burro
35 gr di farina '00'
1/2 l di latte fresco
sale
pepe
noce moscata
Per la salsa di pomodoro
1,5 kg di pomodori da sugo
olio extravergine d'oliva
2 spicchi d'aglio
sale
basilico
Modalità di preparazione
Preparare la besciamella facendo tostare in un pentolino il burro e la farina, mescolando con una frusta. Fuori dal fuco, semper mescolando, aggiungere il latte a filo, il sale, il pepe e la noce moscata. Riporre il composto sul fuoco e lasciar cuocere per circa 10 minuti a fuoco moderato non smettendo di mescolare con la frusta. Lasciar raffreddare dopo aver ricoperto la superficie con della pellicola alimentare per non far formare la pellicina.
Preparare il sugo di pomodoro. Lavare i pomodori, privarli della radice e praticare sul fondo un taglio a croce. Sbollentarli per un minuto in acqua bollente, passarli sotto l'acqua fredda e privarli della buccia e dei semi interni, tagliandoli a pezzetti. In un tegame far scaldare dell'olio con gli spicchi d'aglio pelati e privati dell'anima interna, aggiungere i pomodori a far cuocere il tutto a fuoco moderato per circa 35 minuti, o comunque fino a quando il sugo non avrà raggiunto la giusta densità. Salare ed aggiungere qualche foglia di basilico.
Sbollentare i cannelloni in acqua bollente salata per 5 minuti e lasciar raffreddare dopo averli passati sotto l'acqua fredda.
Tagliare le melanzane per il lungo e cuocerle in forno preriscaldato a 200° per circa 30 minuti, far raffreddare e prelevare la polpa con un cucchiaio. In una ciotola unire alla polpa di melanzane la ricotta, i tuorli d'uovo, un cucchiaio d'origano, sale e pepe. Mescolare bene fino ad ottenere un composto omogeneo. riempire i cannelloni, disporli in una pirofila unta d'olio e sufficientemente ampia, ricoprire il tutto con un po' di besciamella (non esagerare!), il sugo, una generosa spolverata di ricotta salata grattugiata ed un filo d'olio extravergine d'oliva.
Cuocere in forno preriscaldato a 200° per circa 20 minuti.
lunedì 1 agosto 2011
Creme caramel allo zucchero di canna muscovado e fava tonka
Qualche settimana fa mi trovavo a casa di domenica senza avere nulla da fare: non riuscendo a rimanere nella completa inerzia nonostante la profonda voglia di relax, ho pensato di fare un dolce. Purtroppo in casa non avevo granchè nel frigo, se non una confezione di uova da 6. Esco a fare la spesa, ma conrariamente a quanto succede in certi periodi dell'anno, i supermercati erano tutti chiusi. Unico locale aperto un bar: non dandomi per vinto, acquisto un litro di latte pensando di fare un creme caramel, semplice e buono!
Una volta rientrato a casa, ho dovuto fare i conti con un secondo grave inconveniente: avevo zucchero appena sufficiente per fare il caramello: nella dispensa c'era però una notevole quantità di zucchero di canna muscovado, che dà alle preparazioni dolci un gradevolissimo retrogusto di caramello, perchè non utilizzarlo? Inoltre da un po' di tempo ho sempre in casa una riserva di fava tonka, quel baccello originario del Sud America dall'aroma di mandorla e vaniglia che ho avuto la fortuna di conoscere grazie alla mia cara amica foodblogger Sara.
Il risultato e stato altamente positivo, a giudicare sia dal sottoscritto che dai colleghi che coma al solito hanno fatto da cavie!
Veniamo dunque alla ricetta:
Ingredienti
Per il creme caramel
3/4 l di latte fresco intero
120 gr di zucchero di canna muscovado
1 baccello di fava tonka
4 uova intere
2 tuorli d'uovo
Per il caramello (ricetta di Maurizio Santin)
200 gr di zucchero semolato
50 gr di acqua
1 cucchiaio di glucosio liquido o qualche goccia di succo di limone (facoltativo)
Modalità di preparazione
Preparare il caramello versando in un pentolino lo zucchero con l'acqua ed il glucosio od il succo di limone e portando il tutto a cottura senza mai mescolare (si formerebbero i cristalli di zucchero!). Quando il composto avrà raggiunto un bel colore ambrato (la temperatura dovrà essere di circa 107° per chi fosse dotato di un termometro da zucchero) versarlo sul fondo degli stampini da creme caramel (con queste dosi ne vengono una decina).
Portare il latte ad ebollizione con lo zucchero di canna e la fava tonka grattugiata. Filtrarlo in una ciotola ed unire una alla volta le uova ed i tuorli, mescolando bene. Versare il composto negli stampini e porli in una pirofila sufficientemente capiente con il fondo ricoperto da uno strato di carta assorbente da cucina. Versare nelle pirofila un certo quantitativo d'acqua (in modo da formare un bagnomaria), e cuocere in forno non ventilato preriscaldato a 170° per circa 1 ora e mezza. Far riposare i creme caramel per qualche ora in frigorifero dopo averli fatti raffreddare e sformarli al momento del servizio.
Una volta rientrato a casa, ho dovuto fare i conti con un secondo grave inconveniente: avevo zucchero appena sufficiente per fare il caramello: nella dispensa c'era però una notevole quantità di zucchero di canna muscovado, che dà alle preparazioni dolci un gradevolissimo retrogusto di caramello, perchè non utilizzarlo? Inoltre da un po' di tempo ho sempre in casa una riserva di fava tonka, quel baccello originario del Sud America dall'aroma di mandorla e vaniglia che ho avuto la fortuna di conoscere grazie alla mia cara amica foodblogger Sara.
Il risultato e stato altamente positivo, a giudicare sia dal sottoscritto che dai colleghi che coma al solito hanno fatto da cavie!
Veniamo dunque alla ricetta:
Ingredienti
Per il creme caramel
3/4 l di latte fresco intero
120 gr di zucchero di canna muscovado
1 baccello di fava tonka
4 uova intere
2 tuorli d'uovo
Per il caramello (ricetta di Maurizio Santin)
200 gr di zucchero semolato
50 gr di acqua
1 cucchiaio di glucosio liquido o qualche goccia di succo di limone (facoltativo)
Modalità di preparazione
Preparare il caramello versando in un pentolino lo zucchero con l'acqua ed il glucosio od il succo di limone e portando il tutto a cottura senza mai mescolare (si formerebbero i cristalli di zucchero!). Quando il composto avrà raggiunto un bel colore ambrato (la temperatura dovrà essere di circa 107° per chi fosse dotato di un termometro da zucchero) versarlo sul fondo degli stampini da creme caramel (con queste dosi ne vengono una decina).
Portare il latte ad ebollizione con lo zucchero di canna e la fava tonka grattugiata. Filtrarlo in una ciotola ed unire una alla volta le uova ed i tuorli, mescolando bene. Versare il composto negli stampini e porli in una pirofila sufficientemente capiente con il fondo ricoperto da uno strato di carta assorbente da cucina. Versare nelle pirofila un certo quantitativo d'acqua (in modo da formare un bagnomaria), e cuocere in forno non ventilato preriscaldato a 170° per circa 1 ora e mezza. Far riposare i creme caramel per qualche ora in frigorifero dopo averli fatti raffreddare e sformarli al momento del servizio.
venerdì 15 luglio 2011
Pomodori con il riso
La ricetta di oggi è una ricetta semplice, di stagione, e legata alla mia regione adottiva, i pomodori con il riso.
A questo piatto sono legati i ricordi della mia adolescenza, dei pranzi estivi in famiglia e delle cene sulla spiaggia in compagnia di amici.
Beh, che altro dire se non che questo piatto esalta in pieno il gusto ed il profumo dei pomodori maturati al sole (devono ovviamente essere di qualità), esaltati dall'aroma del basilico e del prezzemolo?
Sono molto semplici da preparare, dato che viene impiegata una varietà particolare di pomodoro (chiamata pomodoro da riso) dalla forma regolare e e facile da svuotare. Confesso che prima di farli la prima volta ero un po' spaventato all'idea di dover svuotare i pomodori stando attento a non romperli!
Ottimi a temperatura ambiente.
Veniamo dunque alla ricetta:
Ingredienti
8 pomodori da riso ben sodi e di forma regolare
8 cucchiai di riso arborio
1 mazzetto di basilico
1 mazzetto di prezzemolo
2 spicchi d'aglio
sale
pepe
olio extravergine d'oliva
2 o 3 patate di grandezza media
Modalità di preparazione
Tagliare la calotta superiore ai pomodori e tenerla da parte (servirà da coperchio). Con un cucchiaio svuotare delicatamente i pomodori e passare la polpa ottenuta al passaverdura.
In una ciotola unire il riso al basilico, prezzemolo ed aglio precedentemente tritati, sale, pepe, olio e la polpa di pomodoro.
Su una pirofila capiente ed unta d'olio disporre i pomodori vuotati, salarli leggermente e riempirli a metà con il composto (crescerà molto in cottura). Coprirli con la calotta superiore e spruzzarli leggermente di olio.
Disporre nella pirofila le patate tagliate a fette e salate.
Cuocere in forno preriscaldato a 180° per circa un'ora.
A questo piatto sono legati i ricordi della mia adolescenza, dei pranzi estivi in famiglia e delle cene sulla spiaggia in compagnia di amici.
Beh, che altro dire se non che questo piatto esalta in pieno il gusto ed il profumo dei pomodori maturati al sole (devono ovviamente essere di qualità), esaltati dall'aroma del basilico e del prezzemolo?
Sono molto semplici da preparare, dato che viene impiegata una varietà particolare di pomodoro (chiamata pomodoro da riso) dalla forma regolare e e facile da svuotare. Confesso che prima di farli la prima volta ero un po' spaventato all'idea di dover svuotare i pomodori stando attento a non romperli!
Ottimi a temperatura ambiente.
Veniamo dunque alla ricetta:
Ingredienti
8 pomodori da riso ben sodi e di forma regolare
8 cucchiai di riso arborio
1 mazzetto di basilico
1 mazzetto di prezzemolo
2 spicchi d'aglio
sale
pepe
olio extravergine d'oliva
2 o 3 patate di grandezza media
Modalità di preparazione
Tagliare la calotta superiore ai pomodori e tenerla da parte (servirà da coperchio). Con un cucchiaio svuotare delicatamente i pomodori e passare la polpa ottenuta al passaverdura.
In una ciotola unire il riso al basilico, prezzemolo ed aglio precedentemente tritati, sale, pepe, olio e la polpa di pomodoro.
Su una pirofila capiente ed unta d'olio disporre i pomodori vuotati, salarli leggermente e riempirli a metà con il composto (crescerà molto in cottura). Coprirli con la calotta superiore e spruzzarli leggermente di olio.
Disporre nella pirofila le patate tagliate a fette e salate.
Cuocere in forno preriscaldato a 180° per circa un'ora.
giovedì 14 luglio 2011
Torta morbida alle pesche, cacao e vaniglia
Con il sopraggiungere dell'estate e del caldo diminuisce sensibilmente, almeno per me, la voglia di cucinare. Infatti non solo per il caldo che deriva dal tenere i fornelli ed il forno accesi, ma anche per lo stress che l'afa quotidiana procura, ognuno di noi tende ad essere molto meno operativo.
Comunque cerco sempre di non finire nell'inerzia totale, e di orientarmi verso preparazioni fresche, sempre e comunque con prodotti di stagione.
La ricetta che mi accingo ad illustrare oggi è un dolce estivo che presenta una preparazione in due fasi: la prima, rivolta alla realizzazione delle basi, presenta l'impiego di forno e tegami, la seconda completamente 'a freddo'. Questo fa sì che colui che realizza la ricetta debba fare solo uno sforzo iniziale destinato ad essere superato!
Si tratta fondamentalmente di una torta composta da un biscotto morbido tipo sacher (quindi al cacao), una bavarese alla vaniglia al cui interno sono presenti delle pesche profumate al rhum, ed un crumble al cacao e mandorle per donare quella nota 'crunch' che non guasta mai.
Ci tengo a sottolineare che è una mia ricetta, realizzata 'componendo' singole preparazioni apprese da diversi testi di cucina.
Consiglio a tutti di provarla e di servirla al termine di una cena estiva abbastanza leggera, successo assicurato!
E andiamo con la ricetta:
Per il biscotto sacher:
105 gr di burro
105 gr di zucchero
70 gr di farina '00'
70 gr di cioccolato al 70%
20 gr di farina di mandorle
6 tuorli
7 albumi
Coprire il fondo di una placca da forno con un foglio di carta forno. Raccogliere il cioccolato sminuzzato ed il burro in una bacinella e farli sciogliere a bagnomaria. Mescolando con una spatola aggiungere i tuorli, uno alla volta, la farina di mandorle e infine la farina setacciata, poco alla volta.
Raccogliere lo zucchero con gli albumi e montarli a neve quindi unirli al composto mescolando delicatamente dal basso verso l'alto con una spatola. Quando l'impasto è omogeneo, versarlo nella placca e infornare a 180° fino a colorazione. A cottura avvenuta togliere il biscotto dalla placca e coprirlo ancora caldo con un panno da cucina oppure con un foglio di pellicola.
Per la bavarese alla vaniglia:
350 gr di panna liquida fresca
150 gr di latte
85 gr di tuorli d'uovo
70 gr di zucchero
1 stecca di vaniglia
14 gr di gelatina in fogli
250 gr di panna liquida fresca che andrà montata
Sbattere i tuorli con lo zucchero senza incorporare troppa aria. Far bollire la panna ed il latte con i semini interni della stecca di vaniglia. Togliere dal fuoco ed unire ai tuorli mescolando con una frusta. Riportare sul fuoco (moderato!) e portare alla temperatura di 85°-90°, oppure fino a quando la crema non velerà il cucchiaio. A questo punto togliere dal fuoco e filtrare al colino.
Far raffreddare completamente.
Al momento del montaggio del dolce sciogliere in poca panna bollente la gelatina precedentemente ammollata in acqua fredda. Aggiungere con una spatola con un movimento dal basso verso l'alto i 250 gr di panna montata.
Per il crumble al cacao e mandorle
100 gr di burro morbido
100 gr di zucchero
100 gr di farina di mandorle
70 gr di farina '00'
30 gr di cacao in polvere
50 gr di mandorle intere
In una ciotola, amalgamare tutti gli ingredienti per pochi minuti fino ad ottenere un impasto a grandi briciole. Disporre su una teglia con carta da forno e cuocere a 180° per circa 15 minuti o comunque fino a colorazione. Far freddare.
Per le pesche spadellate
6 pesche mature ben sode
50 gr di zucchero
q.b. rhum
Sbucciare le pesche e tagliarle in quattro parti. In una padella scaldare il rhum con lo zucchero ed unirvi le pesche. far cuocere per qualche minuto e far freddare.
Montaggio del dolce
Con un cerchio metallico da pasticceria ricavare un cerchio di biscotto sacher. Porre il biscotto all'interno del cerchio metallico stesso magari ponendo tra i due uno strato di acetato. Disporre sul biscotto le pesche, quindi coprire il tutto con la bavarese appena fatta. Far riposare in frigo per almeno 4 ore. Al momento di servire la torta, eliminare il cerchio e l'acetato e ricoprire la superficie del dolce con il crumble.
Comunque cerco sempre di non finire nell'inerzia totale, e di orientarmi verso preparazioni fresche, sempre e comunque con prodotti di stagione.
La ricetta che mi accingo ad illustrare oggi è un dolce estivo che presenta una preparazione in due fasi: la prima, rivolta alla realizzazione delle basi, presenta l'impiego di forno e tegami, la seconda completamente 'a freddo'. Questo fa sì che colui che realizza la ricetta debba fare solo uno sforzo iniziale destinato ad essere superato!
Si tratta fondamentalmente di una torta composta da un biscotto morbido tipo sacher (quindi al cacao), una bavarese alla vaniglia al cui interno sono presenti delle pesche profumate al rhum, ed un crumble al cacao e mandorle per donare quella nota 'crunch' che non guasta mai.
Ci tengo a sottolineare che è una mia ricetta, realizzata 'componendo' singole preparazioni apprese da diversi testi di cucina.
Consiglio a tutti di provarla e di servirla al termine di una cena estiva abbastanza leggera, successo assicurato!
E andiamo con la ricetta:
Per il biscotto sacher:
105 gr di burro
105 gr di zucchero
70 gr di farina '00'
70 gr di cioccolato al 70%
20 gr di farina di mandorle
6 tuorli
7 albumi
Coprire il fondo di una placca da forno con un foglio di carta forno. Raccogliere il cioccolato sminuzzato ed il burro in una bacinella e farli sciogliere a bagnomaria. Mescolando con una spatola aggiungere i tuorli, uno alla volta, la farina di mandorle e infine la farina setacciata, poco alla volta.
Raccogliere lo zucchero con gli albumi e montarli a neve quindi unirli al composto mescolando delicatamente dal basso verso l'alto con una spatola. Quando l'impasto è omogeneo, versarlo nella placca e infornare a 180° fino a colorazione. A cottura avvenuta togliere il biscotto dalla placca e coprirlo ancora caldo con un panno da cucina oppure con un foglio di pellicola.
Per la bavarese alla vaniglia:
350 gr di panna liquida fresca
150 gr di latte
85 gr di tuorli d'uovo
70 gr di zucchero
1 stecca di vaniglia
14 gr di gelatina in fogli
250 gr di panna liquida fresca che andrà montata
Sbattere i tuorli con lo zucchero senza incorporare troppa aria. Far bollire la panna ed il latte con i semini interni della stecca di vaniglia. Togliere dal fuoco ed unire ai tuorli mescolando con una frusta. Riportare sul fuoco (moderato!) e portare alla temperatura di 85°-90°, oppure fino a quando la crema non velerà il cucchiaio. A questo punto togliere dal fuoco e filtrare al colino.
Far raffreddare completamente.
Al momento del montaggio del dolce sciogliere in poca panna bollente la gelatina precedentemente ammollata in acqua fredda. Aggiungere con una spatola con un movimento dal basso verso l'alto i 250 gr di panna montata.
Per il crumble al cacao e mandorle
100 gr di burro morbido
100 gr di zucchero
100 gr di farina di mandorle
70 gr di farina '00'
30 gr di cacao in polvere
50 gr di mandorle intere
In una ciotola, amalgamare tutti gli ingredienti per pochi minuti fino ad ottenere un impasto a grandi briciole. Disporre su una teglia con carta da forno e cuocere a 180° per circa 15 minuti o comunque fino a colorazione. Far freddare.
Per le pesche spadellate
6 pesche mature ben sode
50 gr di zucchero
q.b. rhum
Sbucciare le pesche e tagliarle in quattro parti. In una padella scaldare il rhum con lo zucchero ed unirvi le pesche. far cuocere per qualche minuto e far freddare.
Montaggio del dolce
Con un cerchio metallico da pasticceria ricavare un cerchio di biscotto sacher. Porre il biscotto all'interno del cerchio metallico stesso magari ponendo tra i due uno strato di acetato. Disporre sul biscotto le pesche, quindi coprire il tutto con la bavarese appena fatta. Far riposare in frigo per almeno 4 ore. Al momento di servire la torta, eliminare il cerchio e l'acetato e ricoprire la superficie del dolce con il crumble.
mercoledì 13 luglio 2011
Dolce Frida
Il presente post è dedicato agli innamorati, in quanto la ricetta è un dolce a dir poco 'afrodisiaco'. Si tratta di un dolce al cucchiaio, che fa la sua gran bella figura servito in un bel bicchiere (come si evince dalla foto io ho optato per la coppa Martini), che è la combinazione dei sapori della banana, del cocco e del cioccolato al peperoncino: provate solo col pensiero ad immaginare una ganache (quindi un composto cremoso molto denso) di cioccolato al peperoncino, quindi un sapore forte e pungente, a cui fa seguito la mitigazione dovuta al cocco, che ben si accoppia con la banana (il binomio banana-cocco non necessita di commenti), il tutto completato dalla nota 'crunch' della pasta frolla al cioccolato presente in briciole sul fondo del bicchiere.
Un consiglio che mi sento di dare è quello di non essere tirati col peperoncino che si dovrà sentire: nell'insieme finirà comunque per non essere invasivo.
Dopo tanto decanto, veniamo alla ricetta, che si presenta piuttosto articolata:
Ingredienti
pasta frolla al cioccolato
daquoise al cocco
banane spadellate
ganache al cioccolato piccante
Per la pasta frolla al cioccolato
150 gr di burro morbido
100 gr di zucchero
50 gr di tuorlo d'uovo
250 gr di farina
25 gr di cacao
Impastare il burro morbido con lo zucchero, unire i tuorli ed infine la farina ed il cacao setacciati insieme. Lavorare velocemente. Fare riposare in frigo per almeno un paio d'ore, stendere con il mattarello e cuocere a 180° per circa 20 minuti o comunque fino a colorazione.
Per la daquoise al cocco
75 gr di albumi d'uovo
25 gr di zucchero
15 gr di farina '00'
50 gr di zucchero a velo
50 gr di farina di cocco
Montare a neve gli albumi con lo zucchero semolato, unire delicatamente le farine e lo zucchero a velo setacciati insieme. Stendere con una sacca da pasticceria e formare dei dischetti, cuocere a 180° per circa 20 minuti o comunque fino a colorazione.
Per le banane spadellate
400 gr di banane
20 gr di zucchero
20 gr di burro
Sciogliere lo zucchero in una padella antiaderente, aggiungere il burro a pezzi e poi le banane a fette. Cuocere per pochi minuti a fuoco medio.
Per la ganache al cioccolato piccante
300 gr di cioccolato fondente
50 gr di burro
250 gr di panna liquida fresca
q.b. peperoncino (fresco o secco)
Versare sul cioccolato sminuzzato la panna precedentemente fatta bollire con il peperoncino, aggiungere il burro a pezzetti e mescolare fino ad ottenere un composto lucido ed omogeneo.
Montaggio del dolce
Disporre sul fondo del bicchiere briciole di pasta frolla al cacao, adagiarvi poi uno strato di banane spadellate, coprire con un leggero strato di ganache, quindi un disco di biscotto al cocco e riempire con la rimanente ganache.
Decorare a piacere con banane secche, cocco disidratato e peperoncini freschi.
Un consiglio che mi sento di dare è quello di non essere tirati col peperoncino che si dovrà sentire: nell'insieme finirà comunque per non essere invasivo.
Dopo tanto decanto, veniamo alla ricetta, che si presenta piuttosto articolata:
Ingredienti
pasta frolla al cioccolato
daquoise al cocco
banane spadellate
ganache al cioccolato piccante
Per la pasta frolla al cioccolato
150 gr di burro morbido
100 gr di zucchero
50 gr di tuorlo d'uovo
250 gr di farina
25 gr di cacao
Impastare il burro morbido con lo zucchero, unire i tuorli ed infine la farina ed il cacao setacciati insieme. Lavorare velocemente. Fare riposare in frigo per almeno un paio d'ore, stendere con il mattarello e cuocere a 180° per circa 20 minuti o comunque fino a colorazione.
Per la daquoise al cocco
75 gr di albumi d'uovo
25 gr di zucchero
15 gr di farina '00'
50 gr di zucchero a velo
50 gr di farina di cocco
Montare a neve gli albumi con lo zucchero semolato, unire delicatamente le farine e lo zucchero a velo setacciati insieme. Stendere con una sacca da pasticceria e formare dei dischetti, cuocere a 180° per circa 20 minuti o comunque fino a colorazione.
Per le banane spadellate
400 gr di banane
20 gr di zucchero
20 gr di burro
Sciogliere lo zucchero in una padella antiaderente, aggiungere il burro a pezzi e poi le banane a fette. Cuocere per pochi minuti a fuoco medio.
Per la ganache al cioccolato piccante
300 gr di cioccolato fondente
50 gr di burro
250 gr di panna liquida fresca
q.b. peperoncino (fresco o secco)
Versare sul cioccolato sminuzzato la panna precedentemente fatta bollire con il peperoncino, aggiungere il burro a pezzetti e mescolare fino ad ottenere un composto lucido ed omogeneo.
Montaggio del dolce
Disporre sul fondo del bicchiere briciole di pasta frolla al cacao, adagiarvi poi uno strato di banane spadellate, coprire con un leggero strato di ganache, quindi un disco di biscotto al cocco e riempire con la rimanente ganache.
Decorare a piacere con banane secche, cocco disidratato e peperoncini freschi.
Parmigiana in bianco
Uno dei piatti più rappresentativi della stagione estiva è senza dubbio la parmigiana di melanzane. Qualche giorno fa, sfogliando l'ultimo numero della rivista mensile de 'Il Gambero Rosso', ho trovato una ricetta a proposito che aveva la particolarità di essere senza sugo, e ho pensato di proporla.
Il vantaggio rispetto a quella tradizionale è ovviamente il minor tempo necessario a prepararla, inoltre offre spunti per molte ed interessanti varianti sul tema.
Personalmente ho scelto di realizzare la ricetta come si presentava, ovvero con una farcitura a base di prosciutto cotto, con le varianti però della provola dolce al posto della mozzarella e della panatura delle melanzane (con farina, uovo e pane grattugiato) che rende il tutto più compatto e piacevole al palato.
Vi chiedo di immaginarvi l'armonia dei sapori: la dolcezza della melanzana con la croccantezza della panatura, il sapore deciso ma non aggressivo dato dalla provola e prosciutto cotto con in più il profumo ed il gusto estivo dato dal basilico, che lascio sempre in foglie intere. Provare per credere, as usual!
Di seguito la ricetta:
Ingredienti
3 o 4 melanzane lunghe nere ben sode
1 mazzetto di basilico
200 gr circa di prosciutto cotto
200 gr circa di provola dolce
q.b. parmigiano grattugiato
sale
pepe
olio extravergine d'oliva
farina
2 uova
pangrattato
olio per friggere
Modalità di preparazione
Lavare le melanzane, spuntarle e tagliarle a fette per il lungo. Passarle prima nella farina, poi nell'uovo sbattuto ed infine nel pangrattato. Friggerle in abbondante olio caldo, scolarle e farle asciugare su carta da cucina.
Tagliare la provola a fettine sottili.
Ungere una pirofila sufficientemente capiente, disporre uno strato di melanzane, fette di prosciutto cotto, provola, foglie di basilico, parmigiano ed un filo d'olio extravergine d'oliva. Ripetere l'operazione e completare il tutto con un ultimo strato di melanzane, parmigiano ed olio.
Cuocere in forno preriscaldato a 190° per circa 35/40 minuti.
Il vantaggio rispetto a quella tradizionale è ovviamente il minor tempo necessario a prepararla, inoltre offre spunti per molte ed interessanti varianti sul tema.
Personalmente ho scelto di realizzare la ricetta come si presentava, ovvero con una farcitura a base di prosciutto cotto, con le varianti però della provola dolce al posto della mozzarella e della panatura delle melanzane (con farina, uovo e pane grattugiato) che rende il tutto più compatto e piacevole al palato.
Vi chiedo di immaginarvi l'armonia dei sapori: la dolcezza della melanzana con la croccantezza della panatura, il sapore deciso ma non aggressivo dato dalla provola e prosciutto cotto con in più il profumo ed il gusto estivo dato dal basilico, che lascio sempre in foglie intere. Provare per credere, as usual!
Di seguito la ricetta:
Ingredienti
3 o 4 melanzane lunghe nere ben sode
1 mazzetto di basilico
200 gr circa di prosciutto cotto
200 gr circa di provola dolce
q.b. parmigiano grattugiato
sale
pepe
olio extravergine d'oliva
farina
2 uova
pangrattato
olio per friggere
Modalità di preparazione
Lavare le melanzane, spuntarle e tagliarle a fette per il lungo. Passarle prima nella farina, poi nell'uovo sbattuto ed infine nel pangrattato. Friggerle in abbondante olio caldo, scolarle e farle asciugare su carta da cucina.
Tagliare la provola a fettine sottili.
Ungere una pirofila sufficientemente capiente, disporre uno strato di melanzane, fette di prosciutto cotto, provola, foglie di basilico, parmigiano ed un filo d'olio extravergine d'oliva. Ripetere l'operazione e completare il tutto con un ultimo strato di melanzane, parmigiano ed olio.
Cuocere in forno preriscaldato a 190° per circa 35/40 minuti.
martedì 12 luglio 2011
Melanzane ripiene ai capperi
Quando ero poco più che adolescente, mia nonna durante le vacanze deliziava il mio palato con specialità a base di melanzane. Tra queste specialità, degne di nota, sono le melanzane ripiene.
Purtroppo per me, data la mia allora tenera età, non mi sono mai preoccupato di avere la ricetta, e dato che nessun'altro membro della famiglia è stato in grado di riprodurle, sono rimaste solo nei ricordi.
Ora, dato che comunque mi è rimasto impresso il concetto di melanzana ripiena e di poter realizzare un piatto a tema, ho deciso di presentare in questo post una ricetta a riguardo, giunta in mio possesso dopo diverse ricerche.
In pratica è un piatto formato da ingredienti prettamente mediterranei, in quanto sono presenti capperi, pomodori, olive ed origano. L'armonica unione degli ingredienti è, a mio avviso, riuscita. Sono molto diverse da quelle di mia nonna, ma ugualmente saporite e di stagione.
All'interno della melanzana (e quindi del ripieno) è presente anche della mollica di pane casereccio che fa sì che i sapori si conservino completamente senza 'dispersioni' di nessun tipo.
Veniamo dunque alla ricetta:
Ingredienti
4 melanzane nere e lunghe
1,2 kg di pomodori da sugo
2 fette di pane casereccio
150 gr di olive nere denocciolate
70 gr di capperi sotto sale
4 acciughe sotto sale
2 spicchi d'aglio
origano
olio extravergine di oliva
sale
pepe
Modalità di preparazione
Spuntare le melanzane, tagliarle a metà ed asportarne delicatamente la polpa. Tagliare quest'ultima a dadini regolari, in una padella con abbondante olio caldo, scolarla ed asciugarla con carta da cucina.
Dissalare i capperi ed i filetti di acciughe, passandoli velocemente sotto l'acqua corrente, spinare le acciughe e tritare entrambi con le olive e l'aglio.
Scottare i pomodori per 1 minuto in acqua bollente, sbucciarli, eliminare i semi e tagliarli a dadini. Privare il pane della crosta e sbriciolarne la mollica. Riunire tutti gli ingredienti preparati in una ciotola, aggiungere una presa abbondante di origano, sale e pepe e mescolare bene.
Riempire le melanzane con il composto preparato, sistemarle in una teglia oliata, bagnarle con 4 cucchiai di olio miscelato con 2 o 3 di acqua e cuocere in forno già caldo a 180° per 30/35 minuti circa. servirle calde o tiepide, meglio se riscaldate il giorno dopo.
Purtroppo per me, data la mia allora tenera età, non mi sono mai preoccupato di avere la ricetta, e dato che nessun'altro membro della famiglia è stato in grado di riprodurle, sono rimaste solo nei ricordi.
Ora, dato che comunque mi è rimasto impresso il concetto di melanzana ripiena e di poter realizzare un piatto a tema, ho deciso di presentare in questo post una ricetta a riguardo, giunta in mio possesso dopo diverse ricerche.
In pratica è un piatto formato da ingredienti prettamente mediterranei, in quanto sono presenti capperi, pomodori, olive ed origano. L'armonica unione degli ingredienti è, a mio avviso, riuscita. Sono molto diverse da quelle di mia nonna, ma ugualmente saporite e di stagione.
All'interno della melanzana (e quindi del ripieno) è presente anche della mollica di pane casereccio che fa sì che i sapori si conservino completamente senza 'dispersioni' di nessun tipo.
Veniamo dunque alla ricetta:
Ingredienti
4 melanzane nere e lunghe
1,2 kg di pomodori da sugo
2 fette di pane casereccio
150 gr di olive nere denocciolate
70 gr di capperi sotto sale
4 acciughe sotto sale
2 spicchi d'aglio
origano
olio extravergine di oliva
sale
pepe
Modalità di preparazione
Spuntare le melanzane, tagliarle a metà ed asportarne delicatamente la polpa. Tagliare quest'ultima a dadini regolari, in una padella con abbondante olio caldo, scolarla ed asciugarla con carta da cucina.
Dissalare i capperi ed i filetti di acciughe, passandoli velocemente sotto l'acqua corrente, spinare le acciughe e tritare entrambi con le olive e l'aglio.
Scottare i pomodori per 1 minuto in acqua bollente, sbucciarli, eliminare i semi e tagliarli a dadini. Privare il pane della crosta e sbriciolarne la mollica. Riunire tutti gli ingredienti preparati in una ciotola, aggiungere una presa abbondante di origano, sale e pepe e mescolare bene.
Riempire le melanzane con il composto preparato, sistemarle in una teglia oliata, bagnarle con 4 cucchiai di olio miscelato con 2 o 3 di acqua e cuocere in forno già caldo a 180° per 30/35 minuti circa. servirle calde o tiepide, meglio se riscaldate il giorno dopo.
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